Il primo gol in Serie A non si scorda mai, specie se non arriva per caso bensì a corredo di una prestazione sontuosa, da 7 abbondante in pagella, con un gol all'attivo, lo zampino marcato anche nel raddoppio, una serie di giocate ad effetto e il bis personale sfiorato nel finale. A maggior ragione quando si parla di uno straniero di 22 anni: conosciamo tutti le difficoltà che un giovane proveniente da un altro Paese può incontrare, a livello di ambientamento tecnico-tattico, in un campionato complicato come il nostro.
Stiamo parlando di Rade Krunic, brillante centrocampista offensivo bosniaco, la partita in questione ere Empoli-Genoa, il primo anticipo della nona giornata in scena ieri ad un orario inconsueto, le 15, e conclusosi con il successo per 2-0 degli azzurri, saliti a quota 10 punti in classifica.
In quel rabbioso destro in diagonale, che ha sbloccato il risultato al tramonto della prima frazione, c’era tutta la voglia di mettersi in mostra di un ragazzo che, fino a qualche mese fa, aveva indossato soltanto maglie di squadre impronunciabili e sgomitato per ottenere una chance in una platea importante. La chiamata è arrivata dalle latitudini dello stadio “Castellani”, con lo staff capeggiato dal direttore sportivo Carli abile a fiutare l’affare ed a far sottoscrivere un triennale al trequartista. A proposito di trequartisti, Rade deve ringraziare sentitamente Riccardo Saponara: ad aprirgli le porte dell’undici titolare è stata, infatti, proprio la squalifica per tre giornate rimediata dal più patinato giocatore della compagine empolese, in seguito alla sciocca espulsione di Frosinone. E il gioiellino dell’est, alla terza presenza consecutiva dal primo minuto, ha ripagato definitivamente la fiducia di Marco Giampaolo. Per il turno infrasettimanale (giovedì in posticipo la trasferta a Marassi contro la Samp) l’ex Milan tornerà a disposizione, ma non è escluso che l’allenatore possa concretamente lavorare su un assetto che preveda la contemporanea presenza in campo di entrambi.
Prima di passare sinteticamente in rassegna le tappe salienti che, sin qui, hanno contraddistinto la carriera del nostro personaggio del giorno, va detto che il prestante specialista (184 cm per 74 kg) la Serie A l’aveva sfiorata un anno fa: nell’estate del 2014 l’aveva praticamente preso il Verona, che lo aveva poi rigirato subito in prestito al Donji Srem, il club di provenienza, per motivi di tesseramento legati allo status. A gennaio il calciatore avrebbe dovuto mettersi a disposizione di Mandorlini, ma qualcosa evidentemente non andò per il verso giusto e ne sorse un contenzioso finito davanti a Fifa e Uefa (googlando si trovano al riguardo fonti serbe risalenti al febbraio del 2015, con tanto di dichiarazioni). Ad ogni modo, niente città di Romeo e Giulietta: la sagoma di Krunic qualche mese dopo si è materializzata 250 km più a sud del “Bentegodi”.
Rade nasce a Foča, in Bosnia-Erzegovina, il 7 ottobre del 1993 e calcisticamente si forma nel settore giovanile del locale Sutjesca, con cui esordisce in prima squadra nella stagione 2011-12. Nel gennaio del 2013 si trasferisce in Serbia tra le file del già citato Donji Srem, difendendo i cui colori colleziona in un anno e mezzo 54 presenze nelle varie competizioni, realizzando 5 reti e fornendo 6 assist ai compagni. Prima di Empoli una breve parentesi semestrale al Borac Cacak (13 presenze, 2 gol e 2 passaggi vincenti), adesso per l’ex under 21 bosniaco l’occasione di misurarsi in Italia e guadagnarsi presto anche la chiamata in Nazionale maggiore. D’altronde, affidato alle cure di Giampaolo, Rade Krunic non potrà che migliorare.