RAFA MIR, IL SALVAGENTE DELL’HUESCA

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Quella che fino ad un mese fa sembrava un sogno più che un obiettivo difficile da raggiungere, sta invece prendendo forma in quel di Aragona, precisamente ad Huesca. Dopo una stagione alquanto sottotono, la salvezza sembrava un qualcosa che stava man mano svanendo. Ed invece, quello che sembrava inimmaginabile, si sta avverando, grazie anche all’apporto di un giovane ragazzo spagnolo: Rafa Mir. Le doppiette del giovane 23enne contro il Levante e di ieri contro l’Elche, hanno completamente ribaltato ogni pronostico. Nato a Javalí Nuevo, in provincia di Murcia, Rafa Mir inizia la sua storia con il pallone come calciatore nel futsal, il calcetto o calcio a 5, proclamandosi al primo anno campione di Spagna con la squadra della sua città natale, El Pozo de Murcia dopo aver segnato 120 gol. Dopo i primi passi nel futsal, Mir dedice di passare al calcio, e firma con gli Under11 (o Alevin) del Ranero. Anche qui mostra buone doti da goleador: 57 gol al primo anno e 84 nel secondo, rappresentano un ottimo biglietto da visita. E non ci volle molto che al Real Murcia cominciarono ad interessarsi alle ottime prestazioni del giocatore, incorporandolo nella loro squadra di giovanili. Cambia il numero di compagni in squadra, e l’intensità del gioco, ma non il rapporto con le marcature del giovane iberico. Dopo aver segnato 45 gol con la squadra del Murcia, lo nota il Valencia, che lo inserisce nelle file degli Under 15 (Cadetti). Nel campionato cadetto segna 30 gol, e ne mette a referto altri 21 l’anno successivo nelle giovanili (Under 18) di Rubén Mora. La sua rapida progressione ha accelerato gli eventi e durante il mese di novembre 2015, a soli 18 anni, dopo aver trovato in Jorge Mendes il suo rappresentante, ha prolungato il suo contratto con il club Mestalla per altre due stagioni. Nel 2016, arriva l’esordio con la prima squadra nella partita di Champions League contro lo Zenit de San Pietroburgo giocata in Russia. Dopo anni di prestiti alla ricerca di esperienze, sembra aver finalmente trovato il suo spazio nella comunità di Aragona, all’Huesca, dove ha già timbrato 12 volte il cartellino, ma dove la nota più lieta e importante sembra essere la sua determinazione nel togliere la squadra dalle paludose zone di bassa classifica fino a portarla ad una difficile, quanto incredibile salvezza.       Foto: Elbernabeu.com