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Rafael saluta: “Napoli un dono di Dio, cinque anni eccezionali. Futuro? Spero in Italia”

16.05.2018 | 16:54

Rafael Cabral, portiere brasiliano in scadenza di contratto con il Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli per salutare il popolo azzurro: “Ho vissuto cinque anni eccezionali, conoscendo persone uniche e trovando tanti amici, imparando tanto sia che Benitez che con Sarri. Sono arrivato con mia moglie e vado via con lei e mia figlia, sento questa città ormai come casa mia. La Supercoppa a Doha? Ricordo che se Chiellini segnava era finita e riuscii a parare, fino all’ultimo di Padoin. Non avevo studiato i suoi rigori, ma mi sono lanciato dove mi aveva spinto il cuore. È stata un’emozione incredibile che non dimenticherò mai. È un ricordo bellissimo. La vittoria a Torino? Da inizio stagione abbiamo detto che saremmo rimasti tutti per cercare di realizzare il sogno, ci siamo andati vicinissimi ma il rammarico non c’è. Ci siamo allenati bene, non abbiamo buttato via nemmeno un giorno di lavoro, abbiamo sofferto, è andata così ma possiamo lasciare questo campionato a testa alta. Mi auguro che il prossimo anno i ragazzi facciano ancora meglio. Nel calcio non si sa mai chi resta e chi va via, ma se si confermerà il gruppo sono certo che farà ancora meglio. Futuro? Vorrei restare in Italia o in Europa, è arrivato il momento di cambiare, ho deciso di andar via, ringrazio la società e il presidente che si è fidato di me e mi ha aiutato anche nel momento dell’infortunio, il più brutto della mia carriera. Ho possibilità di restare in Serie A, qualche altra nel resto d’Europa. Ovviamente la mia priorità sarà far bene, ma seguirò sempre il Napoli perché la sua gente mi è rimasta nel cuore, è incredibile. Quando incontro i tifosi per strada a loro brillano gli occhi, meritano lo scudetto e spero tanto che il sogno possa realizzarsi. L’infortunio? Era molto delicato, ci vuole tempo per ritrovare il tuo livello, più forza e più sicurezza. Quando ho giocato la Supercoppa mi sentivo bene, poi ho sbagliato una gara e Benitez decise di cambiare titolare, può succedere. L’unica cosa che mi dispiace è che in questi anni non ho potuto mostrare di nuovo il mio livello, spero di poterlo fare ora, che mi sento benissimo, sono al 100%. Volevo giocare, ma lo meritavano anche i miei colleghi e ho sempre rispettato con gioia le decisioni del mister. Sarri? Per me è l’allenatore ideale per qualsiasi squadra, sono con lui da tre anni ormai so che vive ogni allenamento al massimo, capisce tanto di calcio ed è una grande persona, che ha il dono della parola. Sa accedere nel tuo cuore qualcosa di diverso, è il massimo per qualsiasi club. Brasile ai Mondiali? Ha tutto per far bene, una squadra giovane e può arrivare lontano al Mondiale. Poi si sa, può succedere di tutto. Per me l’avventura napoletana è stata un dono di Dio, ho dato il mio meglio sia in campo che in panchina per i miei compagni, vado via soddisfatto e gioioso portando tanti amici nel cuore, che sembra che conosco da sempre. Ho dato il mio meglio, sapendo che quando guarderò indietro non avrò rimpianti”.

Foto: zimbio