RAJKOVIC: DALL’ABBAGLIO CHELSEA AL PALERMO, PASSANDO PER GERMANIA E OLANDA
29.07.2016 | 10:55
Sbagliando s’impara, recita un vecchio adagio che dovrebbe valere per tutti. Maurizio Zamparini, a quanto pare, fa eccezione. Dopo averla scampata bella la scorsa stagione, acciuffando per i capelli una salvezza miracolosa all’esito di una vorticosa girandola di avvicendamenti in panchina, tutti si sarebbero aspettati un ravvedimento, specie da un presidente navigato come EmmeZeta che, avendo 30 anni di calcio sulle spalle, dovrebbe sapere che nel calcio non si inventa nulla. Soprattutto non è consigliabile sfidare sempre la sorte, sperando in una manna dal cielo. A maggior ragione sulla pelle di un popolo appassionato come quello rosanero. Invece, all’alba del 29 luglio, la voce acquisti del Palermo annovera appena due calciatori, ambedue dell’Est. Il primo è l’attaccante Ilija Nestorovski, già preso lo scorso gennaio per l’estate a parametro zero, l’altro corrisponde all’identikit di Slobodan Rajkovic, il 27enne difensore serbo con il quale il vulcanico patron si è presentato nei giorni scorsi a Bad Kleinkerchheim. Un’operazione sottotraccia, il cui definitivo esito positivo è stato anticipato dai tedeschi della Bild la sera del 26 luglio. Prima di riepilogarvi in sintesi il percorso sin qui svolto dal nostro personaggio del giorno, va completato lo screening sul mercato del Palermo. La proprietà ha deciso di liberarsi dell’ingaggio di Gilardino, che sarebbe rimasto più che volentieri e invece è andato a rinforzare l’Empoli, dopodiché è stata fatta cassa (introito comunque inferiore al previsto) con Franco Vazquez, trasferitosi al Siviglia per 15 milioni. Quella del Mudo non è stata che l’ultima di una sfilza di cessioni eccellenti, il piatto forte della seconda gestione palermitana di Zamparini, ben lontana dalla prima che permise ai rosanero di vantare ben 4 campioni del mondo nell’estate del 2006. Procedendo a ritroso e in ordine sparso è giusto menzionare i vari Dybala, Belotti, Hernandez, Pastore, Sirigu, Cavani, Ilicic, Barzagli, Grosso, Zaccardo, Cassani, Toni, Kjaer, Balzaretti, Amauri e Nocerino. Potremmo avere dimenticato qualcuno, ma il panorama è già decisamente faraonico per un club di cabotaggio medio a livelli di Serie A.
Tornando a Rajkovic, con il centrale serbo Ballardini ha guadagnato un uomo in più nel reparto arretrato. Sempre ammesso che il tecnico ravennate decida di proseguire l’avventura in Sicilia, ieri sera vi abbiamo parlato dei suoi dubbi inevitabilmente generati dall’attuale situazione. Una situazione che ha già registrato il repentino addio del direttore sportivo Rino Foschi, già sostituito con quel Daniele Faggiano che ha scaricato Trapani, dove aveva fatto benissimo (tra i principali artefici dell’ascesa dei granata), quando proprio nessuno se lo sarebbe aspettato. Slobodan nasce a Belgrado, il 3 febbraio 1989, e si forma tra le file del locale OFK, che lo aggrega alla prima squadra alla tenerissima età di 15 anni. “Un predestinato”, questa la convinzione generale, tant’è che nel 2005 gli scout del Chelsea convincono Abramovich a sborsare oltre 5 milioni per rilevare il suo cartellino, lasciandolo comunque in prestito all’OFK Belgrado per altri due anni. Purtroppo però sulla riva Blue del Tamigi Rajkovic verrà ricordato come autentico ufo, figlio di un clamoroso abbaglio: zero presenze in un quadriennio, trascorso a girovagare in prestito per l’Olanda tra Psv Eindhoven, Twente e Vitesse, collezionando nel complesso 74 apparizioni e 1 rete nelle varie competizioni. Alle Olimpiadi del 2008, ai tempi del Twente, il fattaccio: il ragazzo sputa all’arbitro Al Hilali e viene squalificato per un anno dalla Fifa. Nel 2011 Rajkovic saluta mestamente il Chelsea e firma un quadriennale con l’Amburgo, altra esperienza (45 presenze totali) fatta più di bassi che di alti, complice anche il grave infortunio ai legamenti che gli fa saltare di fatto l’annata 2013-14. Arriviamo infine alla storia recente: il 29 settembre del 2015 Slobodan trova un’altra squadra in Bundesliga, legandosi da svincolato al Darmstadt. Finalmente un’avventura nel complesso positiva, con il prestante specialista (191 cm per 85 kg) che nella seconda parte del campionato si guadagna una maglia da titolare e riconquista persino la Nazionale maggiore dopo un lungo periodo di assenza, sono 19 finora i match disputati da Rajkovic con la Serbia. Ora il sogno italiano, regalatogli da uno Zamparini in vena di scommesse: Slobodan parte dalle retrovie, ma farà di tutto per vincere una sfida calcisticamente davvero ardua.
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