RALPH HASENHÜTTL, IL MENTORE AUSTRIACO PRONTO A SCRIVERE LA STORIA CON IL LIPSIA

In Germania, precisamente in Sassonia, il calcio sta regalando emozioni forti e inaspettate. Il Red Bull Lipsia, dopo 12 giornate, è in testa al campionato. La neopromossa, da rivelazione del torneo, ben presto, se le cose non dovessero cambiare, potrebbe confermarsi come la principale rivale del Bayern Monaco per la vittoria finale. La squadra allenata da Carlo Ancelotti, attualmente (in attesa dell'odierno impegno con il Bayer Leverkusen) è a meno 6 dalla capolista. Domenica dopo domenica, la compagine biancorossa, dimostra segnali di crescita e grande maturità. A guidare questo gruppo di giovani affamati di successo è Ralph Hasenhüttl, 49 austriaco nato a Graz nel 1967. Si tratta di un tecnico emergente, libero da schemi, che conosce la gavetta e con un passato da calciatore nel ruolo di attaccante. Dal 1985 al 2004, anno in cui appende le scarpe al chiodo, veste in ordine le maglie di Grazer, Austria Vienna, Salisburgo, Malines, Lierse, Colonia, Greuther Furth e Bayern Monaco. La sua carriera da allenatore prestissimo, esattamente dopo tre anni dal suo ritiro. La prima esperienza in panchina è all'Unterhaching dove ci resta fino al 2010, successivamente arriva la chiamata dell'Aalen e, nell'estate del 2013, ecco la tappa più importante per la sua formazione professionale, l'Ingolstadt 04. Anche con i Die Schanzer il ciclo dura tre anni, il campo attesta la sua preparazione e a quel punto, Hasenhüttl, è pronto a compiere il passo più significativo della nuova carriera: il Lipsia chiama, l'austriaco risponde presente.
 
La responsabilità che grava sulle spalle del tecnico è a dir poco pesante. Infatti, durante la stagione precedente, i Tori Rossi si piazzano al secondo posto in Bundesliga 2 e conquistano la promozione in massima serie. Hasenhüttl accetta con il solito entusiasmo, assumendo subito il giusto atteggiamento di chi non ha alcuna intenzione di deludere le attese. L'eredità lasciatagli dall'ex collega Ralf Rangnick, che dopo la vittoria del campionato lascia il timone e viene nominato dirigente sportivo del club, non ha prezzo. Per i sostenitori dei biancorossi la partecipazione a uno dei più ambiti tornei mondiali, la Bundesliga, rappresenta un bene da custodire con cura e gelosia. L'avvio è grandioso, dei migliori. Il sodalizio fondato soltanto nel 2009 su iniziativa della multinazionale austriaca, appunto la Red Bull, mediante l'acquisizione della licenza sportiva del Markranstädt, nell'estate 2016 non lascia nulla al caso, programma la stagione seguente in maniera ineccepibile e opera alla perfezione sul mercato. Le sette vittorie consecutive ottenute, l'ultima con il Friburgo proprio ieri sera per 1-4 in trasferta, attestano tutto ciò. Investimenti mirati e ponderati. Sabitzer, Poulsen, Forsberg e Timo Werner sono soltanto alcuni dei tanti protagonisti. Da vecchio centravanti, Hasenhüttl, predilige uno stile di gioco offensivo. Possiede una concezione del calcio perfettamente compatibile all'epoca moderna. Non a caso spesso in campo si dispone con il 4-3-3, riuscendo a mettere in risalto le numerose qualità degli elementi a disposizione in organico. Aggressività, ripartenze e pragmatismo sono i tre ingredienti principali del suo credo calcistico. Se i Tori comandano in Bundesliga tenendo a debita distanza, non solo il Bayern, ma anche il Borussia Dortmund di Thomas Tuchel, che insegue a meno 9, il merito è in gran parte del mentore austriaco, capace di creare un gruppo che viaggia ormai spedito verso un sogno, con autorevolezza e in totale sintonia. Altro che rivelazione. Dopo il miracolo Leicester, potrebbe esserci la favola Lipsia. Tutti ne sono consapevoli, in Sassonia si può scrivere una nuova pagina di storia.
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