Dal gol annullato al VAR, alla gioia del primo gol in Serie A col Sassuolo per Giacomo Raspadori nella gara contro la Lazio: tutto questo succede in meno di sessanta minuti. E il gol, possiamo dirlo, vale anche doppio. Perché è dal suo tiro - beffato Strakosha - che riparte la rimonta del Sassuolo ai danni della Lazio che vede sfumare la speranza dello scudetto. E nel frattempo il Sassuolo? Con la vittoria vola verso l’Europa, tornando a sognare.
Il gol di Raspadori ai danni dei biancocelesti non è il punto di arrivo come molti pensano. Chi conosce Giacomo sa benissimo che il primo sigillo con i neroverdi equivale a un punto di partenza. Dopo aver sognato e raggiunto il professionismo, adesso si prova ad alzare l’asticella perché solo attraverso l’ambizione si può diventare campioni. Giacomo Raspadori è nato a Bentivoglio, alle porte di Bologna e si affaccia nel mondo del pallone all’età di nove anni, quando per la prima volta varca i cancelli del Sassuolo da sotto età per un provino. Da quel giorno inizia la storia che oggi vi stiamo raccontando tra le giovanili neroverdi e le chiamate della Nazionale Italiana.
Attaccante di pura potenza, può spaziare in tutto il tandem offensivo senza sentire troppo la pressione perché a lui la palla che scotta gli piace. In pianta stabile in prima squadra da un bel po’ di tempo, Raspadori con il suo talento - mostrato nel campionato Primavera - ha saputo conquistare tutti: a partire dalla società che gli ha messo sul piatto un contratto da professionista fino a De Zerbi sempre attento al vivaio e che ha saputo promuovere un classe 2000 che si è messo in luce durante un’intera stagione, tra allenamenti con i senior e tanta voglia di imparare. Filo-interista da bambino, si ispira adesso al Kun Aguero sognando di diventare come l'argentino.