Raspadori: “L’interesse della Juventus mi inorgoglisce. Che onore essere accostato a Dybala”
Giacomo Raspadori, attaccante del Sassuolo, è il protagonista di un'intervista apparsa sull'edizione odierna de "
La Gazzetta dello Sport": "
Se sono veramente forte? Domanda difficile, io non devo dare un valore a me stesso. Di sicuro grazie al Sassuolo sono consapevole dei miei mezzi. Io penso a divertirmi e uso tutta la mia energia in campo. Sono un leader silenzioso, trasmetto la carica ai compagni con il mio atteggiamento, non mollo mai. Per un giovane è facile essere esaltato dopo qualche partita, ma è solo l’inizio di un percorso. Ecco perché serve equilibrio. Se l'interesse della Juve mi inorgoglisce? Assolutamente sì. Non posso negare di essere contento che si faccia il mio nome per un trasferimento alla Juve o ad altri grandi club. La mia ambizione è arrivare a giocare lì, a quel livello. E se ci riuscirò sarà merito del Sassuolo, società che mi ha fatto crescere sotto ogni aspetto. Dybala? È un motivo di orgoglio essere accostato a lui e che si pensi a me come suo erede. Paulo ha una qualità impressionante. In comune abbiamo il gusto e la tendenza a legare il gioco. Dietro al centravanti lui è bravissimo e anche io mi trovo molto bene: alle spalle di Scamacca cerco spazi invitanti e mi diverto. Sono cresciuto come centravanti e mi piace ancora fare il 9, però in questo ruolo sono al centro del gioco. Chiellini, Bonucci e Locatelli mi hanno detto qualcosa? Qualche battuta la fanno, ci sta. A chi mi ispiro? Aguero, Tevez, Rooney: attaccanti che corrono, campioni con la garra. La garra è fondamentale perché ti spinge oltre i limiti. Fa parte del mio modo di essere in campo, di vivere le partite. Ho sempre avuto la dedizione al sacrificio. Però devo capire che non si può sempre fare tutto a mille all’ora. La generosità può togliermi lucidità, quindi ho bisogno di imparare a gestirmi". Foto: Twitter Azzurri