RAUL BOBADILLA, PRINCIPE DI AUGUSTA DAI GOL PESANTI
11.12.2015 | 11:13
Nel calcio – si sa – la differenza reti a volte ricopre un’importanza capitale. Ne sanno qualcosa i tifosi del Napoli, costretti ad abbandonare la Champions nel dicembre del 2013 dopo aver chiuso un incredibile girone di qualificazione a 12 punti al pari di Arsenal e Borussia Dortmund. L’amara sentenza è arrivata a gelare le velleità partenopee al fischio finale della sfida vinta 2-0 contro i Gunners e si racchiudeva tutta nelle lacrime di Gonzalo Higuain: per un gol, niente ottavi. Ma dalla tristezza ai larghi sorrisi il passo può essere brevissimo. Per informazioni chiedere all’Augsburg, autore ieri sera di un’impresa notevole sul piano delle energie nervose, oltre che su quello meramente numerico. Tornare da Belgrado con una vittoria in tasca ai danni del Partizan non è mai roba da principianti; farlo con uno scarto tale da conquistare il pass ai sedicesimi proprio a discapito dei bianconeri è il segnale di una notte davvero magica. Una gara dalle mille emozioni, chiusasi sull’1-3 grazie al sigillo all’89’ di Raul Bobadilla, da qualche ora autentico principe di Augusta. Già, perché l’1-2 non sarebbe bastato agli uomini di Weinzierl per superare il raggruppamento (pur portandoli a pari punti con Zivkovic e compagni), avendo perso proprio 3-1 la partita dell’andata contro i serbi. E quindi si intuisce quanto possa essere stata liberatoria quella terza marcatura: sponda volante di Caiuby e tap-in vincente dell’attaccante paraguaiano a suggellare i festeggiamenti. La differenza reti, a quel punto, ha fatto il resto: più 1 Augsburg, meno 4 Partizan. Sul trono, ancora una volta, Bobadilla.
I pesanti centri di Raul vengono da molto lontano, precisamente da Buenos Aires. Lui, nato in Argentina il 18 giugno del 1987 da genitori paraguaiani, da bambino ha sempre avuto un solo desiderio: sfondare nel mondo del calcio. E a 18 anni il padre bussa benvolentieri alla porta del River Plate, chiedendo di fargli fare un provino. L’esito è positivo, l’avventura comincia e dura appena 12 mesi. Dall’altra parte del mondo c’è una squadra, il Concordia Basilea, che lo nota e decide di tesserarlo. Impossibile dire no alla prima esperienza nel Vecchio Continente. Così ecco che il suo talento esplode fin da subito: a soli 19 anni mette a referto 18 gol in 28 presenze, una media da capogiro. Che, com’era giusto che fosse, gli vale l’upgrade che risponde al nome del Grasshoppers. Altro giro, altra corsa: due stagioni di ottimo spessore, condite da quello che sa fare meglio in vita sua. 26 centri in 47 apparizioni complessive e la consapevolezza di meritare palcoscenici ancora più prestigiosi. Detto, fatto: nell’estate del 2009 firma un contratto quadriennale con lo storico Borussia M’Gladbach. La sua carriera, a questo punto, tocca un apice inimmaginabile fino a 3-4 anni prima. L’esperienza tedesca, tuttavia, si rivela poco fruttuosa, così come quelle successive con Young Boys e Basilea (con quest’ultimo riuscirà ad alzare al cielo a maggio del 2013 il suo primo trofeo, il campionato svizzero, pur contribuendovi solo in minima parte). Ma le sue caratteristiche non sono di certo svanite nel nulla: parliamo infatti del classico riferimento offensivo che fa della duttilità il suo piatto forte, riuscendo a ricoprire con disinvoltura qualsiasi ruolo in prima linea, che sia l’esterno in un tridente, o la prima/seconda punta in un tandem. L’Augsburg tutto questo l’aveva intuito e osservato da tempo. Ecco perché ora ne fa una delle sue punte di diamante, potendo contare sulla sua vena realizzativa fino al giugno del 2018, quando il suo accordo scadrà e sarà lecito pensare di guardarsi intorno. Magari in direzione serie A, visto che Bigon ai tempi di Napoli lo aveva già messo nel mirino, salvo poi doversi arrendere all’irruzione del Basilea. Il presente, tuttavia, dice ben altro. Terz’ultima posizione in campionato da migliorare il prima possibile; per Raul solo 3 gol finora in Bundesliga, ma avrà tempo e modo per cercare almeno di eguagliare i 10 dell’anno scorso (che gli sono valsi la chiamata del Paraguay per la Coppa America), sperando che siano decisivi nella corsa salvezza. In Europa, grazie a lui, la musica è decisamente ben più prestigiosa. Bobadilla, il principe di Augusta dai gol pesanti. Così come i suoi sogni nel cassetto.
Foto: Augsburg on Twitter