Il retroscena: Keita, il braccio di ferro a sfondo Juve. Schick e quel sì convinto
Keita Balde pensava di giocare. Invece, non è stato convocato. Gli hanno negato il presente che dal suo punto di vista sarà il futuro: la sfida con la
Juve si sarebbe tramutata nelle sue intenzione in un lasciapassare per poi indossare il bianconero. Già, perché lui vuole questo, soltanto questo ed è convinto che così accadrà.
Lotito invece pensa, dal suo punto di vista legittimamente, che il presidente della
Lazio debba essere libero di accettare altre proposte, magari superiori a quella della
Juve (21 milioni più bonus) e senza il minimo condizionamento. Non vogliamo giudicare, ma sappiamo soltanto che i giorni trascorrono, Keita si avvicina alla scadenza, e di solito (nove volte su dieci) è il calciatore che decide il futuro. E Keita ha già scelto. La storia di
Patrik Schick assomiglia per certi aspetti a quella del centravanti senegalese, nel senso che il talento della Repubblica Ceca ha scelto l'
Inter. Un sì convinto, come quello di Keita alla Juve. La differenza consiste nel fatto che anche la
Samp ha aperto all'Inter e la prossima settimana sarà importante per mettere d'accordo i club, dopo che Patrik ha trovato l'intesa con i nerazzurri. Nelle ultime ore
Schick ha ribadito la sua volontà di andare all'Inter, mettendola in cima ai pensieri e ai gradimenti rispetto a tutti gli altri spifferi di mercato che possono esserci nelle prossime ore. La querelle tra
Keita e
Lotito è molto più grande di una semplice esclusione dalla Supercoppa: il tempo stringe, più per il presidente della Lazio che per l'attaccante.
Foto: zimbio