Il retroscena: Sarri, il futuro al Chelsea non dipende da Baku. Juve, contatti confermati (in attesa di…). E su Inzaghi…
Quelli bravi a raccontare gli incontri di Fabio
Paratici con Simone
Inzaghi (chissà come l’avrà presa Lotito...) sono gli stessi che smentiscono qualsiasi contatto tra l’entourage di Maurizio
Sarri e la
Juve. Bene, aria fritta. Premesso che tra
Paratici e la famiglia
Inzaghi c’è un rapporto fraterno, anche i muri sanno che Inzaghi ha un posto importante nella mini lista (perché oggi mini è) dedicata al successore di
Allegri sulla panchina bianconera. Le parole recenti di
Tare vanno registrate (“La notizia è che resterà alla Lazio”), quelle di
Lotito verranno approfondite (“Sarei addolorato se mi chiedesse di andar via”). E’ chiaro che se la Juve mettesse Simone ancor di più in cima alla lista e sciogliesse tutte le riserve per Lotito sarebbe complicato trattenerlo. A maggior ragione se
Inzaghi insistesse per il salto personale in carriera. Non siamo ancora arrivati a simile situazione. Torniamo su
Sarri: in tanti pensano che il suo futuro sia legato all’esito della finale di
Europa League, mercoledì 29 maggio a
Baku contro l’
Arsenal. Non è così. Il suo futuro non dipenderà da una vittoria o da una sconfitta, lui ritiene di aver fatto il suo dovere riportando il Chelsea in
Champions. La proprietà non è mai uscita allo scoperto durante i frastuoni artatamente organizzati dai tabloid inglesi, lasciandolo da solo. Il mercato bloccato (almeno fin qui) non era compreso nell’accordo contrattuale della scorsa estate. E se dovesse essere davvero bloccato,
Sarri riaprirebbe senza
Loftus-Cheek (pronto tra cinque-sei mesi), senza
Hudson-Odoi (disponibile tra novembre e dicembre) e senza
Hazard (destinato al Real). Certo, hanno preso
Pulisic a gennaio, ma non basterebbe. Certo, possono incatenarlo in virtù di contratto, ma non converrebbe a nessuno. Ecco perché il
Chelsea pensa a Frank
Lampard, ma occhio a
Espirito Santo. Ecco perché pensiamo e ribadiamo che ci siano percentuali alte per un ritorno di
Sarri in Italia, preferiamo dirlo “prima” e non “dopo”, e lo abbiamo già fatto, con buona pace di chi sa giudicare, commentare, disquisire solo a tavola apparecchiata. Che poi sia Juve, Milan o Roma (solo ordine alfabetico? Serve pazienza) lo capiremo e speriamo di raccontarvelo: c’è tempo. Il discorso vale per
Inzaghi. E
Sarri per ora ha una sola necessità: aspettare.
Foto: Twitter ufficiale Chelsea