Ribery: “Firenze il posto ideale per fare calcio. A 36 anni ho ancora fame”
22.11.2019 | 10:59
Franck Ribery ha rilasciato un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport. L’attaccante viola si è confessato parlando del suo passato, della Fiorentina e di tanto altro. Sulla sua infanzia: “Non ho mai dimenticato le mie origini, da dove provengo. Conosco il significato della parola “difficoltà” perché è nelle difficoltà che sono cresciuto. Famiglia povera la mia, padre, madre, tre fratelli e una sorella. Mio padre ha smesso di lavorare quando sono diventato professionista e ho guadagnato i primi soldi veri. Lui non voleva, l’ho costretto. Poco cibo, spesso senza scarpe, calore umano. Ho nostalgia di quegli anni, della mia gente. Respiravamo l’amicizia, la solidarietà era un valore, sembrava tutto così semplice, bellissima atmosfera. Io e Wahiba, mia moglie, ci siamo messi insieme quando avevo sedici anni. Adesso siamo a venti.”
Si è espresso cosi sulla scelta della Fiorentina: “Qui ci sono giovani di qualità che soltanto col lavoro possono diventare grandi giocatori. A trentasei anni ho ancora la stessa fame di allora.
Non so vivere senza la pressione e la tensione della vigilia, senza il trasferimento in pullman, lo spogliatoio prima di una partita importante. Il calcio vero. Quando raccontai a mia moglie che era arrivata anche la proposta dalla Fiorentina, lei mi disse: “Ti conosco da vent’anni, so tutto di te, so che hai bisogno degli stimoli giusti e che il denaro arriva dopo”… Ho avuto due grandi fortune”. Ha poi affermato: “Firenze è un posto ideale per fare calcio, la città, il pubblico vive la squadra. Come a Marsiglia, dove sono stato due anni. C’è un’adesione fortissima. Rocco, Joe e Daniele hanno tanto entusiasmo, la gente si fida di loro. Daniele Pradè è una persona unica. E con Montella mi trovo benissimo, mi ha dato tanta responsabilità, il cambio di modulo ha portato equilibrio alla squadra”.
Foto: Profilo Twitter ufficiale Ribery