RIBERY, GRAZIE DI TUTTO
08.10.2022 | 13:00
Franck Ribery ha detto stop. L’asso francese, a 39 anni, si ritirerà dal calcio giocato. Il suo fisico gli ha dato un chiaro segnale. Troppi gli infortuni e le difficoltà nel riprendere una sana vita sportiva per il francese, fermo ormai dal 14 agosto, dalla prima giornata di Serie A. Quindi la decisione di ritirarsi. E’ durata un anno esatto la sua esperienza alla Salernitana, con poche luci, va detto, e tanti stop per infortuni. 25 le sue presenze totali, nessun gol in granata, anche se ha fornito diversi assist importanti e contribuito (in minima parte) alla clamorosa salvezza della scorsa stagione dei campani.
L’ex stella della Nazionale francese, avrebbe comiunicato la sua decisione alla società e ai compagni di squadra nel corso di una cena di gruppo, a pochi giorni dalla delicata sfida contro il Verona. La sua intenzione è inoltre quella di iniziare a breve il corso da allenatore, per passare dal campo alla panchina, attraverso la scrivania, nel minor tempo possibile.
Carriera straordinaria la sua, condita da tantissimi trofei, e un unico grande rimpianto, il Mondiale 2006 perso ai rigori contro l’Italia.
Classe 1983, compirà 40 anni il prossimo 7 aprile. Ha legato per lo più la sua carriera a quella del Bayern Monaco, con cui ha militato per ben 13 stagioni, dal 2007 al 2019, vincendo tutto, in particolare 9 campionati tedesschi, 6 coppe di Germania e 5 supercoppe. La stagione più importante e prolifica è stata quella del 2012-13, quella dove ha conquistato il Triplete o “Tremble” per dirlo in anglofano. Vincendo anche la Champions League.
Un altro grande rimpianto è sttao il Pallone d’Oro del 2013, dove puntava alla vittoria, vista la sua straordinaria stagione, ma arrivò solo terzo alle spalle di Cristiano Ronaldo e Messi. Nel dicembre 2013 riesce a laurearsi campione del Mondo per club, con i bavaresi, cancellando un po’ la delusione dei Mondiali tedeschi contro l’Italia. Con il Bayern ha totalizzato 425 presenze, segnando 124 gol. Aveva iniziato la sua carriera con il Boulogne, dove ha esordito nel 2000, a soli 17 anni. Poi il passaggio al Brest, al Metz e al Galatasaray, dove vince nel 2005 il campionato turco. Ma l’esplosione arriva nel 2005, quando viene acquistato dal Marsiglia, e giocherà 2 stagioni straordinarie, che lo porteranno anche in Nazionale. Dopo l’esperienza bavarese eccolo in Italia.
Arriva la chiamata della Fiorentina nell’estate 2019 e la voglia di cimentarsi nel campionato italiano. Seguono due stagioni interessanti alla Viola, dove alterna giocate di grande classe e qualità ai primi infortuni. Chiuderà con 50 presenze e 7 gol la sua avventura a Firenze, con il gol a San Siro contro il Milan, il 29 settembre 2019, che gli regalerà la standing ovation del Meazza.
Carriera straordinaria la sua, classe, rapidità, dribbling, giocate da fuoriclasse. Ha giocato prevalentemente esterno sinistro d’attacco, per fornire sia assist che rientrare sul destro e calciare. Con Robben sulla destra, a piede invertito, è stata una delle ali d’attacco più forti, completando con Luca Toni all’inizio (entrambi arrivarono nel 2017, e i due, nonostante la rivelità dei Mondiali, legarono subito), Mario Gomez o Mandzukic in seguito, e soprattutto con Lewandowski dopo, un tridente devastante non solo in Bundesliga ma in tutta Europa. Soprannominato “Scarface” per le sue cicatrici sul volto, diventate poi un segna distintivo. Cicatrici che si procurò all’età di due anni, quando fu vittima di un incidente d’auto insieme ai genitori; la violenza dell’impatto fu tale da sbalzarlo fuori dall’abitacolo. Fu fortunato a uscirne vivo.
Conta 81 presenze e 16 gol con la nazionale francese, con cui si è laureato, come detto, vice-campione del mondo al mondiale del 2006. Con i Bleus ha preso parte a due campionati del mondo (2006 e 2010) e a due campionati d’Europa (2008 e 2012). Non era più in rosa nel 2018, quando la Francia vinse i Mondiali in Russia.
A livello individuale, tra gli altri riconoscimenti, è stato nominato tre volte Calciatore francese dell’anno (2007, 2008, 2013) e una volta Calciatore migliore della Bundesliga nel (2008).
E’ stato uno dei giocatori più belli da vedere, classe, rapidità, devastante negli uno contro uno, visione di gioco e tanti tanti assist. Un giocatore che ha davvero dato tanto al calcio e anche se a sprazzi, è stato bello vederlo anche nella nostra Serie A. Allora, non resta che dire grazie di tutto, anzi Mercì Monsieur Ribery. Grazie per quello che hai regalato al calcio negli ultimi 22 anni.
Foto: twitter FIFA