Ribery: “Qui c’è più passione. Gli applausi di San Siro mi hanno reso orgoglioso”

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Altro che colpo mediatico, quello di Ribery è stato finora uno degli acquisti più azzeccati dell'intera Serie A. La Fiorentina ci ha visto lungo nel puntare ancora sul 36enne francese, che ha ripagato i viola con due gol e tante ottime prestazioni. Ai microfoni di Sport Bild, l'esterno d'attacco ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato della sua nuova avventura, del Bayern Monaco e delle differenze tra queste due realtà. Ecco le sue dichiarazioni: "Io tifo sempre per i bavaresi. Sono felice quando i ragazzi giocano bene, anche se sono davanti alla TV e non più allo stadio. Sono in contatto con quasi tutti i miei ex compagni, anche Uli Hoeness mi ha chiamato di recente per sapere come stessi. Sono molto contento per Serge Gnabry, è un ragazzo che pensa solo a giocare e non ha distrazioni. Se sia il nuovo Ribery? Non mi piacciono i paragoni. A me hanno sempre detto che fossi il nuovo Zidane. Ma Zidane è Zidane, Ribéry è Ribéry, Coman è Coman e Gnabry è Gnabry. Coutinho è un giocatore perfetto per Lewandowski, se Neuer è in forma non c'è nessun portiere che sia migliore. A Firenze, la vita è completamente diversa: le persone, la lingua. Dopo circa due mesi, trovo facile parlare italiano. Impararlo è molto più semplice rispetto al tedesco. Sto cercando una casa abbastanza grande per la mia famiglia. Spero che Wahiba e i miei figli vengano presto. Mi mancano. Camminare per la città è quasi impossibile qui. La mentalità è completamente diversa rispetto a Monaco. Non posso semplicemente andare là fuori. Le persone sono così entusiaste, vogliono foto e autografi. Avrei bisogno di un cappuccio per evitare di essere riconosciuto, ma poi diventa troppo caldo per me. Finora non ho visitato nulla, non la cattedrale né il Ponte Vecchio. Ma cosa posso dire: il cibo è fantastico, ci sono molti ottimi ristoranti. E ci sono moltissimi turisti a Firenze. Ora sono forse al 90-95% della forma. In estate è stato difficile: mi sono allenato da solo, ma il lavoro con la squadra poi ti manca.  La Serie A è completamente diversa dalla Bundesliga: si tratta più di tattica, le squadre giocano un po' più in attesa. In Germania si va di più su e giù. Ma entrambi i campionati hanno il loro fascino. Le persone qui tifano in modo diverso, forse si può dire che siano un po' più appassionate. Anche in Germania si ama il calcio, ma c'è differenza. Qui per molti nella vita c'è solo famiglia e calcio. Firenze è come Marsiglia in questo senso. Con una vittoria l'intera città è felice, con una sconfitta piange. I fan adorano il calcio, lo spettacolo. Premiano le prestazioni, la lotta, i trucchi. L'acclamazione dei fan di San Siro, uno stadio storico, è stata fantastica. Mi ha reso orgoglioso. Su di me c'erano alcuni club d'Europa. Alcuni dall'Inghilterra. Ho sentito ci fosse anche l'Eintracht Francoforte, ma volevano solo darmi un contratto di un anno, credo. Non è mai stata un'opzione per me. Conosco me stesso, il mio corpo, il mio desiderio di giocare: volevo due anni. Firenze mi ha dato questa opportunità immediatamente. Non avrei giocato in un altro club di Bundes, volevo una nuova esperienza, un nuovo paese, una nuova vita. Avrei potuto ancora giocare per il Bayern. Sono al livello. Ma la vita è così, bisogna accettare le cose, aprire una nuova pagina nel libro della vita: il mio addio a Monaco è stato perfetto. Va bene, a tutto ci si adatta". Foto: twitter personale Ribery