Ribery, storia di una gestione opinabile e di un tramonto viola malinconico

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Diciamo la verità: la Fiorentina non vedeva l’ora di arrivare alla fine del contratto di Franck Ribery, scaduto ieri, per annunciare in automatico la separazione. Nulla di clamoroso, quando hai 38 anni puoi fare scelte legittime, il 4-3-3 di Italiano pretenderà movimento e sovrapposizione, non soltanto classe purissima, veroniche e assist. Ribery sarebbe stato un mezzo problema, proprio perché il gioco di Italiano (ma anche quello di Gattuso...) non permette pause o cose del genere. La cattiva gestione non è della Fiorentina che può legittimamente fare le scelte che ritiene opportuno fare in nome di un nuovo progetto. Ma da parte di chi ha portato Ribery in Italia, andando al crepuscolo in questo modo, come se fosse una sopportazione. La Fiorentina ha deciso di voltare pagina, l’addio in contemporanea a Caceres (segnalato da Davide Lippi, lo stesso agente protagonista dell’operazione Ribery) è un messaggio chiaro, si volta pagina. Franck va ringraziato per la sua enorme professionalità, la speranza è che riparta (anche dall’Italia) non soltanto per firmare un contratto e nulla più.   Foto: Twitter Fiorentina