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ROBBIE KEANE: GENIO RIBELLE DA RECORD

12.10.2014 | 09:28

Meglio di Van Basten, meglio di Sukur e Tomasson, meglio di tutti gli altri. Robert David Keane, meglio noto come Robbie Keane, da ieri sera è nella storia del calcio. Miglior marcatore di sempre con la sua Nazionale, l’Irlanda (65 reti), miglior marcatore di sempre nelle Qualificazioni agli Europei (21 gol). Tre gol in 18 minuti nel 7-0 rifilato a Gibilterra gli sono valsi a 34 anni il più importante record della carriera. “Hat trick Keane” letale e imprevedibile. Immortale, hanno scritto alcuni giornali inglesi. In un’intervista di qualche anno fa confessò che il suo film preferito fosse Will Hunting, Genio ribelle. Buona come autodefinizione di un attaccante esplosivo, estroso, a tratti irrequieto ma sempre assai efficace. Figlio di Josh ed Ellie, nacque a Tallaght (13 km da Dublino) nel 1980. Iniziò la sua carriera professionistica nel Wolverhampton Wanderers segnando una doppietta al debutto (1997). La prima tripletta arrivò nel 2001 con la maglia del Leeds: avversario il Leicester City in Football League. Primo tris in Nazionale datato 15 novembre 2006: Qualificazioni Euro 2008, Irlanda-San Marino 5-0. Wolverhampton, Coventry, Leeds, Tottenham: gol a grappoli e doppia capriola con mitragliatrice per festeggiare. Con gli Spurs andò in doppia cifra per sei stagioni consecutive e nel 2008 vinse il suo primo trofeo, la coppa di Lega, superando in finale il Chelsea. Otto anni prima, nel 2000, la parentesi fugace in Italia con la maglia dell’Inter, che lo acquistò per 30 miliardi di lire. 14 presenze e 3 reti, fino all’esonero di Marcello Lippi e all’arrivo di Marco Tardelli, il preludio all’addio. Il Leeds lo prese in prestito a dicembre per poi acquistarlo definitivamente a giugno. Il nome di Keane è inevitabilmente legato al Tottenham, club in cui totalizzò oltre 250 presenze e più di 100 reti, e che lo riabbracciò dopo una parentesi tribolata nel Liverpool: “There’s only one Keano” (“c’è solo un Keane”), cantavano i tifosi Spurs al loro figliol prodigo, a sottolineare la differenza con l’altro celebre Keane, quel Roy ex Manchester United, con cui Robbie non ha alcun vincolo di parentela. “È un ragazzo talmente frizzante che chiunque lo incontra lo ama”, disse di lui Glen Hoddle. Di certo si è fatto amare a suon di gol. Anche in America, dove vive e gioca dal 2011, anno del trasferimento ai Los Angeles Galaxy: 53 gol in 3 stagioni, un mestiere che Robbie non ha mai dimenticato, nemmeno in Nazionale, dove ha sempre segnato con clamorosa continuità, dall’Under 21 alla selezione maggiore, pur vivendo momenti non sempre felici. Dalle mancate qualificazioni a Euro 2004 e al Mondiale 2006 fino alla fascia di capitano e alla beffa del 18 novembre 2009, quando nei play-off qualificazione al Mondiale, segnò un gol inutile contro la Francia, che pareggiò e si qualificò con un gol di Gallas al termine di un’azione viziata da un doppio fallo di mano di Henry. Momenti in agrodolce, ma sempre conditi dai suoi gol pregevoli e dalle sue esultanze pirotecniche. Robbie Keane: ribelle, geniale, da record.