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IL VALENCIA, GLI SPIFFERI E IL SOGNO MUNDIAL: RODRIGO IN PIENO MAGIC MOMENT, QUESTIONE DI DNA

03.04.2018 | 09:30

“La gente può dire quello che vuole, il futuro lo conosce solo Dio. La mia intenzione è quella di restare a lungo al Valencia”. Queste le ultime dichiarazioni di Rodrigo, indiscusso trascinatore del Valencia in quest’ultimo mese. Parole relative agli insistenti spifferi di mercato concernenti l’Atletico Madrid, che secondo svariate fonti spagnole lo avrebbe individuato quale sostituto ideale di Griezmann, nel caso in cui a fine stagione la stella della Nazionale francese si trasferisse al Barcellona, da tempo sulle sue tracce e che non avrebbe certo problemi a pagare la clausola rescissoria da 100 milioni di euro, ormai bazzecole – ahinoi – per un attaccante di livello assoluto. Il nostro personaggio del giorno lo scorso novembre ha rinnovato fino al 2022, Peter Lim ha provveduto a blindarlo anche con una clausola rescissoria da 120 milioni di euro, suscettibile però di considerevoli sconti nella misura in cui il calciatore decidesse di fare le valigie. In pieno magic moment Rodrigo: 5 gol nelle ultime quattro partite, coincise con altrettante vittorie della squadra di Marcelino: Betis, Siviglia, Alaves e Leganes le ultime vittime del versatile specialista offensivo, punto di riferimento dell’attacco valenciano. Grazie alle sue caratteristiche (prima o seconda punta non fa differenza, può giocare in coppia con chiunque), Rodrigo è il membro del quartetto offensivo che ha giocato di più quest’anno, sovente in coppia con Zaza, altre con Santi Mina, mentre Luciano Vietto, arrivato a gennaio proprio dall’Atletico, dopo un buon inizio è progressivamente scivolato indietro nelle gerarchie.

Fisico agile e scattante (180 cm per 73 kg), brasiliano di nascita venuto al mondo a Rio de Janeiro il 6 marzo 1991, nel 2009 Rodrigo Moreno Machado ha ottenuto il passaporto di quella che sostanzialmente è la sua terra calcistica, ossia la Spagna. La naturalizzazione ci consente di aprire una parentesi: il nostro protagonista quotidiano è cugino dei fratelli Rafinha e Thiago Alcantara, nipote quindi di Mazinho, il mediano che militò in Italia tra Lecce e Fiorentina all’inizio degli Anni 90 per poi laurearsi campione del mondo a Pasadena, superando gli azzurri di Sacchi in finale ai rigori. E non è tutto, perché Rodrigo il calcio lo ha nel dna anche per linea sanguigna diretta: il padre Adalberto Machado, professione esterno sinistro, era infatti un titolarissimo del Flamengo prima che un gravissimo infortunio lo costringesse al ritiro nel 1989, a soli 25 anni. Il bomber dei Murciélagos è arrivato a quota 13 gol nell’annuale edizione della Liga, 16 calcolando anche la Coppa del Re: è la sua miglior stagione realizzativa in terra iberica, basti pensare che sono 34 le reti totali da quando nell’estate del 2014 in tandem con André Gomes (poi trasferitosi al Barcellona) salutò il Benfica, con la regia dell’immancabile Jorge Mendes, per sposare la causa del Valencia. Il suo record assoluto, in termini realizzativi, risale alla stagione 2013-14 quando sul versante rosso di Lisbona mise a referto 18 gol, 45 complessivi nel triennio. Le aquile lo presero inizialmente in prestito dal Real Madrid, che a sua volta lo aveva prelevato dal settore giovanile del Celta Vigo (in cui si era formato) per aggregarlo al Castilla. Ma poi l’acquisto divenne a titolo definitivo perché i blancos, nell’ambito dell’operazione che portò Fabio Coentrao al Bernabeu, rinunciarono alla recompra su Rodrigo, che in Portogallo legò il suo nome alla vittoria di un campionato, 2 Coppe di Lega e 1 Taça de Portugal (la Coppa nazionale). Per completare il quadro, va menzionata anche l’esperienza in chiaroscuro in Premier League: 17 presenze e 1 gol nel 2010-2011 con la maglia del Bolton, in prestito dal Real.

In attesa di capire – al di là delle pubbliche dichiarazioni – cosa accadrà nel suo futuro, Rodrigo è massimamente concentrato sul finale di campionato. Il Valencia quarta forza, vantando ben 15 punti sul Villarreal, è sostanzialmente già certo di partecipare alla prossima Champions, ma è in lotta con le due madrilene per il posizionamento finale in graduatoria: il Real dista appena una lunghezza, i colchoneros hanno invece 5 punti in più. Dopodiché c’è il sogno chiamato Russia: di recente infatti Rodrigo è rientrato nel giro della Roja, dopo essersi laureato campione d’Europa con l’Under 21 nel 2013 ed aver accumulato un solo spezzone tra i grandi nel 2014. Lopetegui, ct delle Furie Rosse, da ottobre a oggi lo ha sempre convocato, lanciandolo per 3 volte dal primo minuto e venendo ripagato con 2 segnature, l’ultima lo scorso 23 marzo – a proposito di magic moment – nell’1-1 con la Gemania. La sensazione è che continuando così Rodrigo Moreno Machado abbia buonissime possibilità, a 27 anni suonati, di partecipare al primo Mondiale della sua vita.

Foto: sito ufficiale Valencia