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Rodriguez: “A Napoli per vincere, per noi sarebbe la svolta. Derby? Non era rigore su D’Ambrosio”

17.11.2017 | 09:37

Ricardo Rodriguez Milan 17-18 zimbio

Ricardo Rodriguez, laterale sinistro del Milan e della Nazionale svizzera, ha parlato sulle pagine  de Il Mattino in vista della sfida con il Napoli: “Se sarò decisivo contro il Napoli come con la Svizzera? Perché no? Potrei segnare ancora. Certo sarebbe più logico aspettarsi un gol di Kalinic o di Suso, ma non è obbligatorio. E poi, pur di vincere, a me andrebbe bene anche un’autorete. Andiamo a Napoli per vincere, senza alcun dubbio. Loro sono forti, ma anche nella nostra squadra ci sono tanti elementi di qualità. Le possibilità ci sono tutte. Sarebbe la svolta per noi. Ne abbiamo bisogno, per dare consistenza al lavoro che stiamo facendo. Ma, anche se dovesse andare male, non dovremo abbatterci, il calcio offre sempre un’altra possibilità. In realtà contro le big, non ci siamo comportati male. Contro il Napoli, oltre che essere sempre aggressivi, sarà fondamentale restare compatti e concentrati per 90′. Dovremo essere attenti in difesa e freddi nello sfruttare le occasioni che ci capiteranno, perché non ne avremo molte. Poi, come ho già detto, tutti possono fare la differenza. Il duello con Callejon sulla fascia? È un giocatore molto forte, ma io gioco per essere migliore dei miei avversari. Non sapremo ancora chi giocherà ma se giocherò, vorrò essere il migliore. Chi toglierei del Napoli? Davanti sono molto forti ed estremamente rapidi. I tre attaccanti si muovono molto bene perché giocano insieme da molto tempo. Anche in mezzo al campo sono molto bravi, il Napoli è una squadra forte. La Champions? Sicuramente, rispetto al campionato, ci sono meno partite. Ma dopo la seconda fase saranno tutte finali. Noi, però, non ci possiamo permettere di trascurare il campionato. Il nostro obiettivo deve essere finire il più in alto possibile. Poi si vedrà in quale posizione. Montella? Ha sempre lavorato allo stesso modo, con grande impegno. È un tecnico che sa spiegare molto bene le sue idee. Tocca a noi, poi, tradurle sul campo. Lui è sempre stato tranquillo. Siamo una squadra nuova e ci vuole tempo perché tutti si ambientino e si integrino. Non è facile e questo ci ha creato qualche difficoltà. Se c’era il rigore per la Svizzera? Direi proprio di no. Quello del derby su D’Ambrosio? Nemmeno, visto che la palla ormai era lontana”.

Foto: zimbio