ROLANDO MANDRAGORA, ESORDIO DA SOGNO
30.10.2014 | 09:50
Possiamo solo immaginare cosa possa aver provato quando ha sentito quelle paroline magiche. “Rolando tu giochi titolare contro la Juventus”. Mister Gasperini aveva già capito tutto, le sue idee erano chiarissime da tempo: dagli allenamenti era emerso qualcosa che tutti noi ancora non conoscevamo. Qualcosa di veramente importante, qualcosa di notevole dal punto di vista tecnico-tattico. Perché altrimenti non si affida una maglia dal primo minuto a un ragazzo che ha da poco compiuto 17 anni, in una gara casalinga contro la prima della classe, detentrice degli ultimi tre scudetti e con un centrocampo formato da gente come Pogba, Marchisio e Vidal.
Il campo ha parlato e i giudizi sono unanimi: Rolando Mandragora è un campione del futuro. Certo, non basta una sola partita per giudicare il talento e la carriera di un giocatore, soprattutto se è così giovane. Ma la maestria da veterano con cui il gioiellino rossoblu ha guidato la mediana del Grifone nella gara stagionale più complicata ha lasciato davvero tutti a bocca aperta, nonostante sulla sua carta d’identità (e non ci stancheremo mai di sottolinearlo), alla voce “data di nascita”, ci sia scritto “29 giugno 1997”. Oggi su tutti i giornali fioccano i 7 in pagella e le facili esaltazioni, ma già ieri al minuto 69, quando ha lasciato il campo per fare spazio a Kucka (chiaro segnale lanciato dal tecnico dei liguri sul voler vincere la partita), gli applausi a scena aperta del pubblico del Marassi suonavano già come una consacrazione. Alla fine, se il gol del successo di Antonini al 94′ è arrivato, è anche merito suo. Lui, che ha affrontato l’impegno senza alcun timore reverenziale e senza la paura del debutto da brividi.
Mandragora è un altro degli innumerevoli talenti sfornati dalla Campania e regalati al mondo del calcio. E’ infatti originario di Napoli, ma ben presto la sua carriera assumerà forti tinte rossoblu. Rolando è un punto di forza degli Allievi genoani, di cui è anche capitano. Mister Gasperini lo ha visionato a lungo e alla fine si è convinto. “Questo qui me lo porto in prima squadra”, avrà pensato tra sé e sé, certo del fatto di essere davanti a un potenziale top player del centrocampo. Al diavolo le probabili formazioni della vigilia: l’effetto sorpresa ha funzionato eccome e, se le premesse sono queste, ci aspettiamo di rivedere in campo il 17enne talentino partenopeo molto spesso già a partire da questa stagione.
Due mentori già presenti nel mondo del calcio possono indirizzare, seguire e consigliare la carriera di questo campioncino: lo zio Bruno, allenatore del club campano della Puteolana, e il padre Giustino, direttore tecnico della scuola calcio di Fabio e Paolo Cannavaro. Cinque stagioni fa tre società che del vivaio fanno un punto di forza (Atalanta, Juventus e Roma) non lo hanno preso in considerazione per via di un fisico non all’altezza. Peccato che il Genoa non la pensasse allo stesso modo. Esordio con i Giovanissimi Nazionali e rete contro il Casale: un predestinato.
Da un esordio all’altro, quello di ieri sera gli ha fatto assaggiare il grande calcio e lo ha fatto conoscere alle grandi platee di tutta Italia. Tutti i riflettori sono adesso puntati su di lui: parliamo della serie A, parliamo del top che questo sport offre nel nostro Paese. Se riuscirà a reggere la pressione mediatica e le pretese del proprio allenatore, confermandosi e dimostrando continuità di rendimento, forse potremo sostenere con moderato ottimismo una tesi che farebbe immensamente bene al movimento calcistico tricolore: abbiamo trovato un nuovo fenomeno, il centrocampo della Nazionale può dormire sonni tranquilli. E così anche il Genoa: Preziosi vorrà tenersi molto stretto il suo gioiello…
Foto: Sito ufficiale del Genoa