Roma, De Rossi: “Dybala è convocato. Qui nessuno è più importante della Roma”
Daniele De Rossi ha presentato in conferenza stampa l'esordio in campionato della sua
Roma, domani sera, ore 20.45, contro il
Cagliari, all'Unipol Domus. Tema caldo affrontato in conferenza è stata la situazione legata a
Paulo Dybala, al centro di voci di mercato: "Io non sono più un tifoso, anche se lo sarò sempre. Cerco di trattare con delicatezza argomenti che per i tifosi sono vitali. Forse solo uno più di me può sapere cosa significa essere legati a un popolo. Da allenatore: non posso commentare dei voci, delle chiacchiere, non sono stato parte in causa delle discussioni. Poi ne parlerà Paulo che per me era e resta un giocatore forte. Io quello che dovevo dire l'ho detto alla società e a Dybala, poi non posso più andare oltre. Qui alla Roma nessuno è più importante della Roma, questo è un concetto che non deve essere travisato. Io non ho nessun altro interesse, voglio solo fare la squadra forte perché è l'unica cosa che salva gli allenatori. Io solo quello voglio, se qualcuno ha piacere a buttarla su altri temi mi dovrebbero conoscere. Io voglio che quando la lascerò sarà più forte e in una posizione migliore. Tutti i giocatori hanno delle situazioni aperte di mercato, ma Dybala viene con noi, non ci sono problemi ed è convocato". Sul nuovo acquisto giallorosso
Soulé: "Negli under 23 è primo in tutte le statistiche, è davvero pericoloso e noi dovremo essere bravi a metterlo a suo agio. Una menzione per chi c'è qui e per chi lo scorso anno ha giocato poco ma sta tenendo il livello alto". Su
Dovbyk: "Come caratteristiche non è così diverso da Lukaku, è un finalizzatore forte, veloce, abbastanza pulito, decisivo, attacca bene lo spazio. Le consegne sono più o meno quelle, ma stiamo cercando di non dargli troppe indicazioni perché mi sono accorto che all'inizio del ritiro gli davamo troppe cose. Le Fée i primi giorni voleva fare troppe cose per la squadra e si dimenticava cosa fare per la squadra. I social? Nel quotidiano non mi direbbero quello che mi hanno scritto, non è che incontri uno e gli auguri un tumore. A volte sono dei subumani mai visti, o sono ragazzini e lasci correre. Spero di essere amato sempre, sapevo che da allenatore qualcosa si poteva incrinare, nessuno mi ha mai amato come i tifosi della Roma ma nessuno mi ha mai fatto così male". Foto: sito uff roma