Roma, Spalletti: “Per lo stadio si trovi una soluzione. Scudetto? Dobbiamo rimanere attaccati alla Juve. E su Gerson…”
Il tecnico della Roma,
Luciano Spalletti, alla vigilia della sfida contro la Fiorentina ha parlato in conferenza stampa dal centro sportivo di Trigoria. L'allenatore di Certaldo ha innanzitutto chiarito la situazione degli infortunati:
"Jesus rientrerà in gruppo, Perotti farà un lavoro individuale. Si valuteranno le risposte ma domani è out. Florenzi prosegue nel suo recupero mentre Vermaelen ha un problema alla mano, ha una contusione rimediata in allenamento. Ora è fermo e bisogna vedere come farlo allenare nei prossimi giorni". Il tecnico giallorosso è poi passato ad analizzare la sfida di domani sera:
"Capita di passare un momento di difficoltà e a loro è successo, come capita a tutti. Ora sta molto bene, si sono riorganizzati bene, hanno ritrovato calciatori forti, la condizione di alcuni calciatori forti e sono forti. Hanno fatto risultato nelle ultime partite, con delle buone prestazioni. Sarà difficile. Dobbiamo essere bravi a metterci qualcosa di più sulla velocità del gioco offensivo. Come quadratura, dobbiamo mantenere quello che stiamo facendo, al di là dei tre gol di Genova. Non stiamo attraversando un brutto momento. Non ci sono state prestazioni eccezionali nelle ultime partite ma stiamo bene". Ieri, Spalletti era intervenuto in diretta su Sky Sport, per esortare le istituzioni a trovare un accordo per il nuovo
stadio della Roma:
"Per quello che si è visto in giro per il mondo ci sono sempre risvolti positivi per l'economia della città. Sentivo la mia società, i dirigenti, e ho visto i soldi già investiti nel progetto. Non voglio parlare di politica, spero non c'entri nulla la politica, si tratta di possibilità di investimento per il Paese. Quando vado in Inghilterra vedo investitori stranieri, arabi, russi, hanno investito dei soldi. Lo stadio lo fanno loro, lo pagano loro, chiaramente bisogna rispettare delle regole ma non bisogna mandare il messaggio secondo cui sia una minaccia dalla quale difendersi. Si tratta di un'opportunità. Giusto approfondire la situazione, giusto che se ne parli in maniera corretta per quelle che sono le regole ma poi va trovata una soluzione perché è giusto così. Quando vado in Paesi con meno potenzialità trovo sempre degli stadio migliori rispetto all'Italia. Non sono il solo a pensarla così. Tramite un confronto professionale bisogna trovare una soluzione che metta tutti d'accordo". In merito alla lotta
scudetto, l'allenatore giallorosso non si dà per vinto: "
Bisogna rimanere attaccati a tutto ciò che è possibile. La Juve corre forte, guardando loro bisogna trovare stimoli nuovi per fare meglio. Dobbiamo continuare a credere che sia tutto ancora possibile. Juve e Napoli sono entrambe squadra che impongono di vincere sempre. Sono costruite bene, sono anni che si lavora dietro a questi progetti. Il Napoli ha un progetto col suo allenatore, chiedere giocatori per giocare quel calcio lì. Il presidente e la città sono ambiziosi. La Juve è davanti per molti aspetti ed è l'unica ad avere lo stadio proprio. Essere in loro compagnia significa essere una squadra forte". Infine, Spalleti chiarisce che mandare
Gerson a giocare in Primavera è stata sua decisione, ma non punitiva
: "Sì, è stata una scelta mia ma non è stata una scelta strana. Ha giocato solo perché giocavamo martedì. Non è stata una punizione, altrimenti non avrebbe fatto il capitano. Li abbiamo fatti giocare perché avevano bisogno di giocare. Ha passato 3-4 giorni a parlare del suo trasferimento e noi abbiamo deciso di farlo giocare perché c'era la possibilità. Ha bisogno di giocare, così come Grenier, così vediamo com'è nella realtà. Dire che l'abbiamo fatto giocare in Primavera per punirlo è una cazzata".