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Romagnoli-Acerbi, il treno Lazio si è fermato. Tare e Sarri sempre più incompatibili

01.06.2022 | 19:17

Non basta un rinnovo ormai sancito, quello di Maurizio Sarri fino al 2025, per cambiare il mondo. Il mondo Lazio si è fermato negli ultimi giorni e noi riteniamo sempre che la compatibilità tra Sarri e Tare sia molto, molto, complicata. Meglio ancora: impossibile. Lo abbiamo detto a gennaio, lo ripetiamo adesso. Incompatibilità significa avere idee diverse, non snellire il traffico, piuttosto intasarlo. Sarri ha fretta, vuole una Lazio migliore, metterci la faccia significa non improvvisare. Prendiamo la vicenda Romagnoli: abbiamo dato percentuali alte per il suo arrivo in biancoceleste, confermiamo di averlo fatto, ma da una settimana impera il silenzio. E le firme non le mettiamo certo noi. Esisteva una distanza inferiore al mezzo milione a stagione: quando vuoi prendere un difensore ancora giovane da nuovo ciclo, tifoso della Lazio da ragazzino e che non vede l’ora di tornare in biancoceleste, non puoi fermare la macchina dopo tre o quattro incontri e magari dopo aver preannunciato una proposta migliore. Anche perché a Muriqi, con tutto il rispetto, era stato garantito un ingaggio da 2,2 milioni a stagione. Quindi, 2,2 per Muriqi sì, andare a 3 per Romagnoli no. È andata così: la Lazio non ha accelerato, possibile che torni sulla preda in scadenza con il Milan, ma intanto si è fermata. E c’è un motivo che ha portato allo stand-by, con tutti i rischi del caso: il fatto che Acerbi sia ancora lì con un contratto sottoscritto a suo tempo fino al 2025 (!!!), quando avrà 37 anni, e a cifre importanti. Lotito pensa di prendere Romagnoli, chissà quando e chissà come, ma prima deve cedere Acerbi. Domanda: chi va su Acerbi con un contratto fino al 2025 a quelle cifre e magari con richiesta importante di cartellino? Oggi nessuno. E così il treno si è fermato su un binario oggi morto: se la Lazio non intuirà che certe operazioni vanno chiuse senza portare una trattativa allo sfinimento, nascerà una davvero una nuova era. Non basta un rinnovo se non c’è compatibilità sul resto: Sarri e Tare parlano, da sempre, due lingue diverse. Avevamo accennato a una figura intermedia (Fabiani) che interrompesse questo modo di fare mercato senza troppa comunicazione, navigazione a vista della serie “meglio rinviare a domani ciò che si può fare oggi”. Lotito ha pensato a quella figura, poi si è fermato nuovamente nel pensatoio. Ma Tare oggi è impegnato a rispondere a Lulic, uno che alla Lazio ha dato tanto – tantissimo – fino a prova contraria che non c’è… Un’ultima cosa: leggiamo che il club ha intenzione di sbloccare l’indice di liquidità con le cessioni di Vavro, Escalante e Muriqi, tutti naufragi (alcuni costosissimi) di Tare. Complimenti.

Foto: sito ufficiale Milan