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IL FIGLIOL PRODIGO TORNA A CASA: ROONEY ALL’EVERTON PER RINASCERE

10.07.2017 | 10:43

È tutto vero, Wayne Rooney torna a casa. Quasi da copione, una storia che, sicuramente, i veri romantici del calcio negli anni avevano immaginato. L’Everton riabbraccia il ragazzo che 13 anni fa lasciò Liverpool per scrivere la storia e diventare una leggenda dello United. I tifosi dei Toffees sono entusiasti, non stanno nella pelle e possono tornare a sognare. Rooney è consapevole che questa è la sua grande occasione per rinascere, scacciare via i fantasmi e tornare il trascinatore di un tempo. La sua carriera finora è stata piena e ricca di grandi successi, l’ultimo trofeo alzato al cielo è stato l’Europa League, ma il suo obiettivo è ripetersi durante la nuova stagione. L’attuale capitano della Nazionale inglese nasce il 24 ottobre del 1985, si innamora di questo sport sin da subito e cresce per le strade della sua città sognando un giorno di poter calcare i campi della Premier League. Con il trascorrere del tempo il suo sogno diventa sempre più realtà e nel 1996, all’età di 11 anni, l’Everton lo nota e lo aggrega all’interno del proprio settore giovanile. Rooney corre, si fa largo e cresce fino ad affacciarsi in prima squadra nel lontano 2002: debutta a 16 anni e segna 6 reti in 33 partite, non partendo quasi mai da titolare. Il suo esordio con la maglia dell’Everton risale al 17 agosto 2002, nella partita contro il Tottenham. Due mesi più tardi, precisamente il 2 ottobre, arriva il primo gol nella sfida vinta per 3-0 contro il Wrexham. Da quel giorno ne è passato di tempo, ma in fondo Rooney è sempre rimasto quel ragazzino sorridente e affamato di gol. Dopo due stagioni, nell’estate del 2004, arriva la chiamata del Manchester United che, senza esitare, decide di sborsare ben 39 milioni per aggiudicarsi l’allora talentuoso e promettente 19enne. Un investimento di grande spessore che giustifica anche l’enorme sacrificio economico, la punta firma un contratto della durata di 6 anni perché è evidente: Rooney arriva a Manchester per scrivere la storia, non è affatto di passaggio.

A quel punto Rooney è letteralmente in rampa di lancio, ottiene le prime convocazioni in Nazionale e fa parte della rosa che disputa l’Europeo in programma in Portogallo. In un attimo il ragazzo di Liverpool si ritrova ad allenarsi con idoli del football britannico come Rio Ferdinand, David Beckham, Frank Lampard, Steven Gerrard e Michael Owen. Ma ben presto Rooney non avrà nulla da invidiare a questi giganti: l’impatto con la maglia dello United è devastante, durante la prima annata disputa 29 partite collezionando 11 marcature personali. Numeri fuori dal comune per un attaccante così giovane, ma all’ombra dell’Old Trafford sta per nascere una stella, una vera e propria leggenda. Il suo debutto, in Champions League contro il Fenerbahce, attesta tutto ciò e corrisponde alle aspettative: Rooney mette a segno una tripletta e i tifosi sono ai suoi piedi. Il suo primo gol in Premier League con la nuova maglia, invece, arriva contro l’Arsenal, mentre il 14 novembre sigla la prima doppietta nella gara con il Newcastle. Da quel momento in poi la sua carriera è in ascesa, elencare ancora una volta numeri e dati sarebbe superfluo per un calciatore della sua caratura. Ma torniamo ad oggi, Rooney saluta lo United dopo ben 13 lunghi anni e dopo aver vinto cinque Premier League, una FA Cup, tre League Cup, sei Community Shield, una Champions League, un’Europa League ed un Mondiale per club. In totale, in 393 apparizioni con i Red Devils, sono 183 i sigilli personali. Ora per il figliol prodigo è tempo di tornare a casa, l’Everton e Roland Koeman potranno contare sulla sua grande voglia di rivalsa. A 31 anni, in fin dei conti, c’è ancora tempo per stupire e per migliorare lo score fermatosi a 15 centri in 67 gare con la maglia dei Toffees. Il destino, inoltre, spesso è pieno di intrecci: proprio nei giorni in cui Romelu Lukaku approda allo United, l’attaccante di Liverpool compie il percorso inverso. Rooney e l’Everton, una storia d’amore mai realmente conclusa che ricomincia da capo come se il tempo non volesse mai scorrere completamente.

Foto: Rooney Twitter