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Roque Junior avvisa: “Milan, punta su Duarte e Paquetà: hanno qualità”

27.04.2020 | 11:20

Roque Junior - Twitter

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il brasiliano Roque Junior ha ricordato la sua esperienza al Milan: “Quando arrivai, il grande punto di riferimento al Milan era Zaccheroni. In Brasile non avevo imparato tanto difensivamente e lui mi insegnò molto sotto questo aspetto. – ha detto – Come detto, mi istruì nel gioco di squadra e sul collettivo. Non dovevo guardare solo l’avversario, ma la palla e di ridurre gli spazi del campo. Ciò cambia abbastanza la dinamica del gioco. Maldini? Conosce la cultura del Milan, è una brava persona e può aiutare il club. La finale della Champions a Manchester? All’epoca il calcio italiano stava molto meglio. Finale italiana con la Juventus e prima avevamo eliminato l’Inter in semifinale. Giocai infortunato durante i supplementari poiché avevamo fatto tutte le sostituzioni. Così ho potuto pure dare il mio contributo. L’addio al Milan? Magari potevo restare ancora un po’ in Italia, però sono decisioni che si prendono nella vita. Ero già stato campione del mondo e avevo vinto la Champions. Al Milan c’era molta rotazione, non potevo giocare sempre. Il calcio inglese era ben diverso da quello italiano. Allora c’erano quattro o cinque squadre che si giocavano lo Scudetto e le altre praticavano il tradizionale calcio inglese di palloni lunghi, traversoni alti. Al giorno d’oggi le squadre inglesi giocano di più palla a terra. Paquetà? Se il Milan l’ha comprato è perché ha delle qualità. Ma si deve guardare a tutta la squadra non a solo un calciatore. Il momento del Milan non è lo stesso dei tempi di Berlusconi. Ma ci sono sempre tante aspettative per i risultati. E per alcuni ci vuole tempo per adattarsi. Duarte? A poco a poco potrà inserirsi nella squadra. Lo conosco dal Flamengo. E’ bravo nell’uno contro uno e ha una buona tecnica. In Italia il gioco è collettivo, di squadra, ci si protegge di più in marcatura. Questo aiuta, bisogna essere bravi sia tecnicamente che tatticamente. Léo sa sviluppare il suo calcio.”

 

 

Foto: profilo Twitter personale