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Ruggeri: “Cresciuto con il mito di Maldini e Kolarov. Il mio ruolo? Non lo cambierei con nessun altro”

24.03.2024 | 19:39

Matteo Ruggeri, calciatore dell’Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni dei canali ufficiali della ‘FIGC’. 

Queste le sue parole: “Fin da piccolo  questo gesto tecnico mi riusciva bene, ma salendo di categoria è fondamentale continuare a curarlo e migliorarlo. Mi piacevano tantissimo Kolarov e Marcos Alonso, ma anche Maldini. Oggi penso che il miglior terzino in circolazione sia Theo Hernandez. Il mio è un ruolo difficile e faticoso, ma non lo cambierei con nessun altro ruolo al mondo”.

Ruggeri studia dai migliori, allenato da due tecnici – Gasperini nell’Atalanta e Nunziata nell’Italia – che hanno saputo valorizzarlo: “Sono due allenatori che sono stati fondamentali per me, così come lo è stata l’Atalanta, investendo nella mia crescita e nel mio lavoro. Nel quotidiano, è una fortuna allenarsi con Gasperini, che ti sprona a non accontentarti mai e ad andare oltre la fatica. Gli allenamenti ad altissima intensità ti portano a sostenere meglio il ritmo gara. Con Nunziata giochiamo in modo diverso rispetto al club, ma so cosa chiede a me e alla squadra, avendolo avuto già in Under 17: è bello esserci ritrovati in Under 21”. 

Il resto, nella costruzione dell’uomo Matteo e del calciatore Ruggeri, lo hanno fatto la famiglia e l’ambiente che lo hanno circondato: da Zogno, dove è cresciuto, a Bergamo. “All’Atalanta guardano prima la persona che il calciatore, ti danno le basi per diventare uomo; la mia famiglia, invece, mi ha insegnato a restare umile ricordando sempre da dove si è partiti. Mia sorella Gaia vive in Spagna, studia e lavora lì; mio padre è stato spesso trasfertista e tra una cosa e l’altra è stato spesso via. Ma siamo molto uniti, c’è il gruppo whatsapp che ci aiuta a condividere le nostre esperienze”.

E poi gli amici: “Amo passare il tempo libero con loro, con quelli che ci sono sempre stati, cosa rara nella vita e ancora di più nello sport, dove molte persone si avvicinano: gli amici veri bisogna tenerseli stretti. I miei migliori amici si chiamano Kevin, Luca e Giorgio: posso contare sempre su di loro, mi danno consigli quando le cose non vanno bene e mi indirizzano sempre sulla strada giusta. Infine i miei agenti (Castellini e Tinti, ndr) che mi danno sicurezza”.

Ruggeri è arrivato nel ritiro di Cesenatico senza giocare l’ultima partita di campionato, quella contro la Fiorentina, rinviata per la scomparsa di Joe Barone, ricordato con un momento di raccoglimento prima del match di Cesena con la Lettonia. “Eravamo appena arrivati allo stadio di Bergamo quando siamo stati raggiunti da questa brutta notizia – ricorda -. E’ stato un dramma per tutti, anche se non era ancora accertato il decesso di Barone. Sono cresciuto a cinque minuti da dove è cresciuto Davide Astori (San Pellegrino Terme, ndr), quindi mi è sembrato quasi di rivivere quella tragedia. Alla famiglia di Barone mando un grande abbraccio e faccio le condoglianze”.

L’Italia, con la sua Nazionale Under 21, ha onorato la memoria di Barone a Cesena; ora vuole farlo anche a Ferrara. “Venerdì siamo partiti un po’ molli – ha aggiunto Ruggeri in un’intervista alla Domenica Sportiva -, ma alla fine è uscita una partita positiva, anche se forse avremmo dovuto chiuderla prima. Martedì ci aspetta una partita ancora più tosta: ricordiamo il match di andata, ci troveremo davanti una Turchia organizzata: dovremo avere una mentalità difensiva forte, ma se metteremo in campo quello che sappiamo fare potremo toglierci un’altra soddisfazione”. E per gli attaccanti azzurri ci saranno armi in più: i cross di Ruggeri, che tra qualche settimana ritroverà di fronte il Liverpool, la squadra contro cui ha esordito in Champions League: “Mi ricordo l’atmosfera di Anfield, pazzesca anche senza tifosi per via del covid. Stavolta ci sarà anche il pubblico, sarà ancora più bello”.

Foto: sito FIGC