RYAN GIGGS, 40 ANNI E NON SENTIRLI

“Voglio continuare a giocare a pallone, perché al momento è l’unica cosa che mi piace”, ecco cos’ha dichiarato Ryan Giggs al termine della fantastica rimonta del Manchester United contro l’Olympiakos, un 3-0 netto, che ha permesso ai Red Devils di ribaltare lo 0-2 della gara d’andata in terra greca.



Una frase importante per un calciatore con 40 primavere sulle spalle, un classe ’73, che in campo ha ancora una marcia in più, tanto da risultare decisivo, come ieri, in un ottavo di finale di Champions League.

Al 25’ del primo tempo, è infatti Giggs con un lancio da centrocampo perfetto, a pescare Van Persie in area. L’olandese viene abbattuto da Holebas, e realizza il rigore dell’1-0 che dà il via alla rimonta degli inglesi.



Una prestazione di altissimo livello quella del gallese, storico numero 11 dello United. Il 4-2-3-1 schierato ieri dal tecnico Moyes, lo vede nei due di centrocampo, centrale mancino al fianco di Carrick. E la scelta è azzeccata: Giggs viene preferito al deludente Fellaini, arrivato la scorsa estate dall’Everton per 33 milioni di euro. Tanto per dare un’idea, Fellaini ha 14 anni meno di lui.

Un ruolo, quello di centrocampista centrale, già sperimentato nelle ultime stagioni sotto la guida del suo maestro Sir Alex Ferguson. Ryan Giggs nasce infatti come ala sinistra, mancino di piede, con una tecnica e una velocità di primo piano, ottima visione di gioco e un gran fiuto del gol.



Il matrimonio Ferguson-Giggs è durato 23 anni, tante sono infatti le stagioni (1990-2013) trascorse assieme nel Manchester United. Un rapporto che va oltre il calcio, con il manager scozzese che ha avuto modo di dichiarare: “Giggs è un giocatore fantastico e una magnifica persona, che è un esempio per tutti, per il modo in cui si prende cura di sé”.

Ryan Joseph Wilson è nato a Cardiff, Galles, e all’età di 16 anni ha deciso di adottare il nome da nubile della madre come cognome professionale, per via di rapporti non ottimi con il padre.

Narra la leggenda che il giovane Giggs si dividesse tra il calcio e il rugby, e che tra il 1985 e il 1987 abbia trascorso un periodo nel Manchester City. E si racconta della sua folgorazione per lo United. Un provino, sostenuto nel periodo di Natale del 1986. Nella partitella decisiva fu autore di una tripletta, sotto gli occhi di Ferguson, che osservava attentamente dalla finestra del suo ufficio. Il 29 novembre 1987, al compiere dei 14 anni, Sir Alex in persona si presentò a casa di Giggs per offrire un contratto al giovane: offerta convincente, che prevedeva di diventare professionista in tre anni.

Da allora una carriera solo in crescendo: il 29 novembre 1990 firma, a 17 anni, il primo contratto “senior”, il 2 marzo 1991 l’esordio in Premier League contro l’Everton, sostituto di Irwin in una sconfitta per 2-0 all’Old Trafford. 4 maggio 1991, arriva la prima rete, in una vittoria per 1-0 nel derby contro il Manchester City.

Sino a ieri le presenze nella massima serie inglese sono 671, condite da 114 reti, 115 e 24 gol nelle coppe nazionali e 156 e 30 realizzazioni nelle coppe europee.

Nel marzo 2013 arriva alla mostruosa cifra di mille partite da professionista, tra Manchester United, Nazionale gallese e quella britannica alle Olimpiadi.

Un monumento del calcio, come testimonia la sua bacheca ricca di trionfi: 13 Premier League, 4 FA Cup, 4 Coppe di Lega, 9 Community Shield, 2 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Mondiale per Club.

E l’onoreficenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, ricevuta nel 2007, è il riconoscimento perfetto per suggellare una carriera fantastica, irripetibile.