Sabatini: “Ero quasi morto. In coma ho visto il paradiso, sembrava un supermercato”
28.03.2019 | 11:44
Walter Sabatini si racconta ai microfoni de Il Secolo XIX. L’attuale dirigente della Samp ha parlato anche della sua malattia: “Ho un grande debito con la Samporia che non so se potrò saldare. Innanzitutto verso la società. Quando il mio corpo ha deciso di ribelllarsi e di andarsene un po’ fuori dalle balle, mai Ferrero mi ha fatto pesare le mie lunghe assenze da Genova. Però non esserci stato in alcuni momenti mi ha ferito. Il corpo da anni mi mandava segnali clamorosi. Quel sabato dovevo partire per la Cina, se fossi salito su quell’aereo sarei morto. Il venerdì notte tra cortisone in vena e ansiolitici mi avevano un po’ stabilizzato. Però l’ultimo ricordo che ho è uno scambio di messaggi con Osti. Poi sono sparito dalla vita. Ancora adesso di alcuni periodi non so quello che è successo o quello che i farmaci mi hanno fatto credere. Prendo 15 compresse al giorno, tranquillanti per il fumo perché non c’è un solo minuto del giorno in cui non penso alla sigaretta. La mia vita era scandita dal fumo, ogni sigaretta fumata è stata per me una bellissima sigaretta. Vivere senza è una tragedia, ma ho un obbligo verso chi mi vuole bene. Mentre ero in coma penso di aver visto il paradiso: sembrava un supermercato. Ora vorrei vedere il paradiso calcistico a maggio con la Samp”.
Foto: Twitter ufficiale Sampdoria