Sabatini, le goffe smentite non servono. Un Bologna meno banale sì
Piuttosto che preoccuparsi di smentire verità assolute (ripetiamo:
Diego Costa non è andato a
Bologna solo per il no di
Mihajlovic. Le falsità sono altre e non le raccontiamo noi, certe arrampicate fanno solo sorridere. A proposito: anche l’amministratore delegato
Fenucci era al corrente di tutto), Walter
Sabatini dovrebbe catechizzare meglio i suoi uomini. L’obiettivo, nessuno si offenda, dovrebbe essere quello di costruire un Bologna meno banale, non abbonato al decimo, undicesimo o dodicesimo posto. Certo, la salvezza tranquilla è sempre stata tutelata, ma avremmo voluto vedere il contrario dopo l’avvento di un imprenditore importante come Saputo. E’ mancato il resto, qualche cambio di passo, idee più illuminate che non fossero
Santander (arrivato comunque prima dell'avvento del dirigente umbro). Certo, buone intuizioni come
Tomiyasu e
Skov Olsen perché comunque Sabatini ha sempre fiuto, ma anche troppe incompiute e un percorso - quello dopo l’avvento di Saputo - monotono. Insomma, la solita minestra e nulla più. Fossimo in Sabatini ci concentreremmo maggiormente su un Bologna meno banale - il management è pieno di direttori, osservatori, collaboratori - piuttosto che collezionare smentite già ridimensionate dai fatti. FOTO: Twitter Bologna