Sabatini: “Il calcio mi manca molto, tanto quanto l’ossigeno. L’Atalanta può vincere il campionato, ma l’Inter è più competitiva”
07.12.2024 | 15:44
In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il direttore sportivo Walter Sabatini ha parlato della sua voglia di tornare a lavorare, e del lavoro del ds ai tempi dello scouting tramite i dati e dei fondi americani che divengono proprietari delle società calcistiche. Parla anche della Roma, dando un giudizio personale sull’acquisto dell’attaccante Artem Dovbyk. Conclude poi sul campionato e sulle sue favorite al titolo.
Perché una squadra dovrebbe puntare su di lui: “Le rispondo con la mia solita arroganza: perché sono ancora il migliore. Solo che l’avvento della cultura americana, dello scouting fatto dai presidenti sta facendo perdere quota al ruolo del direttore sportivo. Ma un ds fa tante cose, è il vero mediatore di ogni situazione psicologica, non solo tecnica. Per gli americani siamo una figura invadente. Il calcio mi manca molto, tanto quanto mi manca l’ossigeno. Per me il calcio è sempre stato questo. Ma vedo tutte le partite che posso. Certo, è una surroga: per vivere bene il calcio serve un po’ di paura, che vivi solo se sei coinvolto direttamente. Dovesse arrivare una chiamata sarebbe il miglior antibiotico possibile”.
Sulla Roma: “Non conosco Ghisolfi, ma per le scelte fatte non sono un suo ammiratore. Non ha portato sostanza. L’unico giocatore che ne ha è Koné, che ha voluto a tutti i costi De Rossi, altrimenti non sarebbe arrivato. Gli altri sono tutti aggregati, non ci sono giocatori che possono fare la differenza. Tolto Dybala. Dovbyk? Un buon giocatore, ma non ha la giocata felice e con grazia, fatica a trovare la porta. Si impegna, lotta, ma non è con i Dovbyk che si vincono i campionati. Le Fée è un playmaker che sa giocare, ma ci vuole un motore diverso per la Roma. Lui come Pirlo? Ranieri ha voluto legittimare un acquisto, un allenatore deve anche proteggere la società”.
Il suo parere sul campionato di quest’anno: “Meraviglioso: tante squadre competitive e sorprese finali assicurate. L’Atalanta può vincere il titolo, squadra forte e consapevole. Deve solo evitare di diventare prigioniera della scaramanzia: la parola scudetto si può nominare e ci si deve credere. La più competitiva resta però l’Inter, per qualità e rosa. Ma poi succedono cose inaspettate, come la resurrezione del Milan prima della caduta di Bergamo. Il Napoli anche è forte: non condanno la scelta di Conte di cambiare tutto in coppa, i gruppi si tengono anche così. La Juve? Un paradosso: mi piace, è un po’ farraginosa, fa fatica a trovare la porta, ma la partita la fa sempre, presto comincerà a rosicchiare punti. Koopmeiners finora è stato una comparsa, Douglas Luiz non lo considererei neanche più. Il miglior giocatore è Cambiaso: fortissimo, ma è preoccupante che sia lui l’uomo squadra. E poi mi piace molto anche ciò che stanno facendo Fiorentina, Lazio e Bologna”.
Foto: X Salernitana