Sacchi: “Non riesco a pensare al calcio in questi giorni. Ibra? Mi ha sorpreso”

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In occasione del suo 74esimo compleanno, Arrigo Sacchi, storico allenatore del leggendario Milan che dominò il mondo fra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport: "Per fortuna non ho avuto notizia di miei altri giocatori colpiti dal virus. - ha esordito - Maldini sta bene. Mi ha telefonato Santi, mio giocatore nell’Atletico Madrid, poi tecnico delle nazionali giovanili: ha perso il padre. Ho sentito Florentino Perez, sta bene. Qui in paese la situazione non è gravissima, ma ho amici in ospedale, qualcuno sta morendo. È terribile. Molti se ne vanno senza un parente accanto, soli come cani. L’Italia deve ripartire da squadra, senza furbate e interessi di parte, anche se abbiamo l’egoismo nel sangue. Ogni giorno diciamo grazie a medici e infermieri, eroi mandati in guerra quasi disarmati." Un pensiero poi al calcio: "Non riesco a pensarci. Un conto è rivedere vecchie partite, un conto è ragionare sulla formula migliore di campionato. Non ci riesco. La testa va alla gente che muore, ai telegiornali sul Coronavirus." Infine, un giudizio su Ibrahimovic, spesso criticato dal tecnico di Fusignano: "Stavolta mi ha sorpreso. Ha dato personalità e coraggio al Milan. E' stato generoso, ha fatto assist. Ho sempre allenato squadre giovani in carriera e cercavo guide d'esperienza così."   Foto: Mundo Brasil