Sacchi: “Se l’Atalanta giocasse sempre come a Napoli non avrei dubbi per lo Scudetto. L’Inter? Prima era più timida”
Qui di seguito l'editoriale di Arrigo
Sacchi, pubblicato sull'edizione odierna de
La Gazzetta dello Sport. L'ex allenatore parla del campionato, segnato quest'anno da un forte equilibrio tra le parti, e approfondisce le situazioni di
Inter e Atalanta. “Inter e Atalanta tentano il salto in alto per trascorrere almeno una notte in vetta la classifica, mentre il Napoli attende domani la visita della Roma. È un’opportunità che ha anche la Juventus, impegnata a San Siro contro il Milan e che arriva alla sfida con molte assenze. […] quest’anno il campionato è molto particolare, avvincente, combattuto. Tutte le squadre, quelle vertice e anche quelle che stanno in fondo alla classifica, cercano di proporre il loro stile, puntando sulle loro qualità senza aggrapparsi al solito “difesa-contropiede”. Bene così, significa che il calcio italiano si sta finalmente evolvendo. Sull’Inter:
“Ha qualità tecnica, potenza fisica, esperienza e spirito di sacrificio. E il club che il gruppo più completo della serie A e credo che lotterà fino in fondo sia per lo scudetto sia per la Champions League, a patto che i giocatori proseguono nella loro crescita. Simone Inzaghi ha dato un’identità precisa alla squadra e hanno dimostrato di fare progressi soprattutto sul piano della mentalità. Adesso l’Inter va in trasferta per dominare gli avversari. E ci riesce. Prima era una squadra più timida”. Sull’Atalanta:
“ Ormai non si sa più cosa dire. Ogni anno a Bergamo fanno i miracoli. E mi viene da pensare che, proprio perché si ripetono, non sono più miracoli, ma meravigliose realtà costruite attraverso il lavoro. All’inizio della stagione hanno dato via Koopmeiners, Lookman sembrava dovesse partire e Scamacca si è infortunato. Sembravano i titoli di coda. E invece Gasperini ottiene un gioco ancora più bello ed efficace. Se l’Atalanta riuscisse sempre a giocare come quando ha vinto il Napoli non avrei dubbi su chi vincerebbe lo scudetto”. Foto: Wikipedia