Sa fare praticamente tutto là davanti: ala sinistra, soprattutto, ma anche punta centrale, ala destra, trequartista. Basta chiederglielo, al resto pensa lui. Sadio Mané, 22 anni, senegalese, è una delle rivelazioni dell’ultima Premier League. Segna e fa segnare, tre gol e due assist per lui con la maglia del Southampton in questo scorcio iniziale di stagione. E chissà che, ammirandone le prestazioni, a qualche big d’Inghilterra – e non solo – non sia venuto il magone per esserselo lasciato scappare, lui che ha lasciato negli ultimi giorni dell’ultimo mercato il Salisburgo per 15 milioni di euro. Rapido, veloce, tecnico, Mané è alto 175 centimetri ed è il classico peperino in grado di seminare scompiglio sulla fascia o in area di rigore. Sa scappar via, sa ripiegare, è veloce, ha anche la capacità di accentrarsi e di calciare a rete con precisione. Soprattutto, sa inserirsi con grande rapidità tra le linee avversarie, come ha fatto ieri sul campo del Crystal Palace, nella sfida del Boxing Day aperta da una sua marcatura: uno-due con un compagno, verticalizzazione al centro, scatto sul filo del fuorigioco, finta ad eludere l’intervento del portiere e palla in rete. Una primizia, non l’unica fino a questo momento nella carriera inglese di Mané, senegalese cresciuto in Francia e diventato grande in Austria. I primi calci ad un pallone tra le stradine polverose della sua città, Sedhiou, ai confini con la Guinea Bissau. Qualcuno lo segnala alla Generation du Foot, la scuola calcio più importante del Senegal, autentica fucina di talenti. Ed è la svolta. Sbarca in Francia a 17 anni, nel settore giovanile del Metz, un altro vivaio d’oro. Ci mette poco ad esordire tra i grandi, prima nella formazione B, poi in prima squadra. Non ha ancora 20 anni quando arriva la chiamata del Salisburgo. Il Metz, retrocesso in terza divisione, lo lascia andare guadagnandoci 4 milioni, un affare dopo averlo pagato praticamente niente. E per Mané, che nel frattempo in estate gioca l’Olimpiade a Londra con la sua Nazionale, l’Austria si rivela un trampolino di lancio. Con la maglia del Salisburgo segna praticamente un gol ogni due gare – 31 in 63 presenze – vince uno scudetto e la coppa nazionale, debutta nelle coppe europee. Si fa notare dai club più ricchi e importanti d’Europa, che ne apprezzano la duttilità, il talento e lo spirito di sacrificio. Per un po’ sembra essere destinato in Germania, se lo contendono Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund. Invece i 15 milioni li mette il Southampton e l’affare lo fanno i Saints, anche se bisogna attendere oltre due settimane prima che a Manè sia concesso il permesso di lavoro. Poco male. Adesso il giovane senegalese che giocava sulle strade polverose della sua città è un calciatore della Premier League. Sta trascinando il Southampton in alto, verso la Champions. “Possiamo farcela, è il nostro obiettivo e io ci credo”, ha dichiarato qualche settimana fa in un’intervista al sito della Fifa. Corre sempre più veloce, Mané. Il presente è suo, il futuro ancor di più.