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Saelemaekers: “All’Anderlecht ero contestato. Ora sono in Champions. Deluso della non chiamata dal Belgio”

29.05.2021 | 22:29

Alexis Saelemaekers - Milan - Transfermarkt

Intervistato da DH Les Sports+, Alexis Saelemaekers ha parlato del suo futuro tra Milan e Europei ama anche delle critiche ricevute in passato dall’Anderlecht.

Queste le sue parole: “Il mister si fida di me ed è fondamentale in un club. Ma se salti tre o quattro partite di fila, può cambiare velocemente. Il ritmo imposto, a lungo, non aiuta i giocatori”.

Sulle critiche all’Anderlecht: “Sono felice di aver risposto alle critiche, visto che ho giocato e ci siamo qualificati per la Champions League. Ma ho imparato a non ascoltarle troppo. Conosco le persone che dovrei consultare quando ho ‘bisogno di consigli'”.

Su cosa è migliorato: “In termini di maturità. È un aspetto che viene meno dall’esterno, ma sento che mi aiuta molto. Prima probabilmente ero ancora troppo giocoso. Non ci ho pensato abbastanza. Con i giocatori di esperienza al Milan, si cresce. Giocare a calcio è divertente, ma soprattutto è un lavoro. Se provi un tunnel, è meglio che venga. Altrimenti il mister inizia ad urlare. O Zlatan”.

Sul ruolo: “Fa parte del mio gioco. Anche quando non sei in forma, devi mantenere la mentalità di lottare su ogni pallone. Cerco di portare questo alla squadra e sento che sta aiutando. Mister Pioli ha capito il tipo di giocatore ero e mi ha messo nelle migliori condizioni. Ho una certa libertà di esprimermi. Gli devo molto. Lui sa adattarsi al bene dei suoi giocatori. Sono pochi gli allenatori che sanno farlo. E, inevitabilmente, ti viene voglia di giocare per lui”.

Sul ritorno del Milan in Champions: “È fantastico, ovviamente, ma avevamo la squadra per vincere il campionato. Abbiamo avuto molti infortuni nei momenti sbagliati. Quando perdi tre, quattro, cinque giocatori, diventa molto difficile. La nostra panchina era buona, ma per competere con i migliori ci vuole una squadra unita fino alla fine. Essere in Champions era il nostro obiettivo e l’abbiamo ottenuto. La festa è stata bella. Ci abbiamo lavorato per un anno e mezzo”.

Sul duello Zlatan-Lukaku: “Ho cercato di non schierarmi perché conosco bene entrambi i giocatori. Le emozioni avevano preso il sopravvento quel giorno. Sono in una posizione pessima per giudicarli.. Avevo cercato di calmare Romelu, ma era troppo incazzato, non ha aiutato. Non c’è odio o aggressività tra i due. Ma questi sono i due galli nel pollaio di Milano”. 

Sulla mancata convocazione con il Belgio: Sono dispiaciuto, certo, ma a fine stagione vedevo l’Euro come la ciliegina sulla torta. La torta era la Champions con il Milan. Ed era buonissima. Continuerò a lavorare a Milano per dimostrare al mister che posso prendermi un posto. C’è la Nations League ad ottobre, il Mondiale in Qatar. Queste sono altre grandi date”.

Sugli Europei: “Sì, seguirò il Belgio. Spero che portino a casa la coppa”.

Se ha seguito la stagione dell’Anderlecht: Sì, anche se giocavano spesso insieme a noi. Ma ho visto molte partite. E’ stato un po’ l’opposto di noi a Milano: siamo partiti come una palla di cannone e abbiamo faticato verso la fine”.