Era andato via dall'Italia lasciando in noi il rimpianto per l'ennesimo talento volato via dal bel paese. Ora credo che l'unico rimpianto sia il suo, quando nel voltarsi indietro ricorda gli applausi e i gol lasciati al Friuli. Alexis Sanchez salutava l'Udinese nel 2011 per trasferirsi in Spagna, nel Barcellona, club ambito da ogni giocatore, che credeva talmente tanto nel talento cileno da versare nelle casse della famiglia Pozzo una cifra importante:37.5 milioni di euro. Cifra record per quanto riguarda la storia del calcio cileno, superiore a quella che portò Salas dalla Lazio alla Juventus. Sanchez nasce a Tocopilla il 19 dicembre del 1988, 170 cm per 73 kg, fisico non proprio possente ma giocatore rapido e tecnicamente dotato, caratteristiche che lo hanno reso uno dei più promettenti talenti, superando la concorrenza di giocatori come Gareth Bale e Pastore. Cresce nelle giovanili del Cobreloa, dal 2004 al 2006 registra un totale di 46 prenze e 12 gol. In questa fase gli viene attribuito il soprannome di Nino Maravilla. Emissari dell'Udinese lo notano e lo consigliano alla famiglia Pozzo che lo acquistano nel 2006, girandolo prima al Colo Colo e poi al River Plate: 32 presenze e 5 gol nella squadra cilena, 23 presenze e 4 gol in quella argentina. Già nel 2008 l'Udinese è chiamato a rifiutare le prime offerte importanti per il giocatore, prima l'insistenza del River Plate che vuole confermarlo, poi quella del Manchester United che arriva ad offrire 20 milioni di euro, come confermato dal procuratore del giocatore. Una crescita esponenziale in tre anni, passando per uno dei tridenti più pericolosi della Serie A, insieme a Simone Pepe e Totò Di Natale, collezionando un totale di 97 presenze e 20 gol che contribuiscono al passaggio di Sanchez al Barcellona. Alti e bassi nella sua esperienza catalana, più bassi sicuramente se lo si paragona alle aspettative con cui il club l'aveva voluto dall'Udinese. Inizia bene segnando alla prima giornata di campionato contro il Villareal. Il giocatore però sembra non adattarsi al club blaugrana, le prestazioni, i numeri visti in Italia che hano fatto innamorare mezza Europa, sembrano un lontanto ricordo. Prima Guardiola, poi Vilanova hanno cercato di inserire il cileno gradualmente, dimostrando più volte di credere nel suo talento, a volte preferendolo anche a David Villa ma l'ex Udinese non ha mai spiccato il volo definitivo. Ora sembra arrivato ai titoli di coda, la fine di un rapporto mai sbocciato, dal club alla tifoseria catalana. Il Manchester City monitora attentamente la situazione, Mancini vorrebbe portarlo in Inghilterra, anche la Juventus ha fatto un sondaggio. Insomma Barcellona-Sanchez ai saluti.