MUSCOLI E QUALITÀ: EDERSON, LA SARACINESCA BRASILIANA DI PEP
02.06.2017 | 10:55
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E il Manchester City si conferma un pozzo (uno? Tanti, di petrolio) senza fondo. Lo sceicco Mansour dal 2008 (anno del suo insediamento) a una settimana fa aveva speso circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, di soli cartellini, venendo ripagato con 2 Premier League, 1 Coppa d’Inghilterra, 1 Community Shield e 2 Coppe di Lega: obiettivamente una miseria rispetto ai munifici e costanti investimenti. Un anno fa la svolta in panchina: l’avvento del Messia catalano, al secolo Pep Guardiola, con allegato inevitabile contratto a cinque stelle…e altri 200 milioni scaraventati sul mercato: 55 per Stones, 50 per Sané, 33 per Gabriel Jesus, 27 per Gundogan, 18 per Bravo e 18 per Nolito. Uscite non certo bilanciate dalle entrate, pari ad appena 10 milioni di euro tra il riscatto di Rulli da parte della Real Sociedad e il prestito di Bony allo Stoke. Ebbene, il raccolto è stato magrissimo. No, correggiamo il tiro: il primo anno di Pep all’ombra dell’Etihad è stato già archiviato alla voce “flop totale”. Fuori da tutte le coppe, fuori ben presto dai giochi per il titolo, un terzo posto anonimo come piazzamento finale in Premier League. E come ha reagito la proprietà? Addio a parametro zero a tutti gli over 30 in scadenza (Zabaleta, Sagna, Jesus Navas, Clichy e Caballero), via alla missione svecchiamento affidata al terzetto Soriano-Begiristain-Guardiola, i tre di Barcellona che sperano di rinverdire i fasti del Camp Nou anche in terra d’Albione. Primi effetti? Altri 90 milioni by Mansour: presi il funambolico portoghese Bernardo Silva, prelevato dal Monaco per 50 milioni di euro (cifra che potrebbe lievitare fino a 70 con i bonus), e il brasiliano Ederson. No, non ci riferiamo ovviamente all’esperto trequartista ex Lazio, attualmente al Flamengo, bensì al ventitreenne portiere per il quale verranno versati 40 milioni di euro nelle casse del Benfica. Importo che le Aquile di Lisbona dovranno dividere equamente con i terzi che vantano diritti sul cartellino, come specificato nel comunicato ufficiale. Ora, tenendo presente che le TPO (Third-party ownership) teoricamente sarebbero vietate, sarebbe bello se la Fifa indagasse sulla questione, dal momento che secondo la stampa estera il rimanente 50% del cartellino di Ederson è ripartito tra la Gestifute di Jorge Mendes e il Rio Ave, guardacaso uno dei club tramite i quali “opera” da sempre il procuratore portoghese, l’agente più potente e influente del mondo per distacco sulla concorrenza. Ma questa è un’altra storia.
Tornando al nostro personaggio del giorno, ieri l’ufficialità l’ha data il Benfica, dal momento che in casa City era il giorno del rinnovo di Yaya Touré, al quale se un anno fa avessero detto che – da potenziale svincolato – avrebbe scelto Guardiola e non un qualsiasi altro allenatore al mondo (non solo Mancini), come minimo si sarebbe fatto una risata. Potere della Pax, certificata dall’utilizzo sul campo. Prima di lasciare definitivamente il “Da Luz”, che per due anni è stata la sua casa, l’estremo difensore carioca è passato dal Museo Benfica: una veloce rimirata ai trofei esposti in bacheca, compresi quelli vinti con Rui Vitoria al timone e lui tra i pali (2 campionati, 1 Supercoppa nazionale e 1 Coppa di Lega), e gli ultimi saluti prima di presentarsi al check-in direzione Inghilterra. Quello di Ederson Santana de Morae, nato a Osasco il 17 agosto 1993, è il secondo trasferimento più oneroso della storia, avuto riguardo ai portieri: il prestante atleta verdeoro si è inserito nella speciale classifica tra Neuer e Buffon, che resta ancora il numero uno più pagato di sempre, per la gioia del suo ex Parma. A Ederson sono bastate 58 presenze con la maglia delle Aguias (più altre 4 con la squadra B), per guadagnarsi la chiamata della vita. La blasonata società di Lisbona lo aveva preso, dal San Paolo, nel 2010, per il settore giovanile. Poi lo ha fatto girare un po’ tra Ribeirao e Rio Ave e infine lo ha riportato a casa, favorendone la consacrazione a livello internazionale. Ben strutturato fisicamente (188 cm per 89 kg), il repertorio di Ederson offre ampie garanzie in tutti i fondamentali richiesti dal ruolo. Non soddisfatto del rendimento offerto quest’anno da Claudio Bravo e Willy Caballero, quest’ultimo come ricordato già un ex, e men che meno intenzionato a dare fiducia a Joe Hart di rientro dal Toro, Pep ha voluto lui per blindare i pali dei Citizens. Tanto paga lo sceicco. Vedremo quale sarà la resa sul campo, ma Ederson ha tutte le carte in regola per confermarsi anche nella patinata Premier League.
Foto: Twitter Benfica