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Sarri, il contratto con il Napoli, due club alla finestra e tutti i retroscena

23.03.2018 | 23:52

Ci siamo permessi di dare un parere, non un consiglio. La vicenda di Sarri e del rinnovo va trattata con professionalità, non con superficialità. Non ha senso dare percentuali, 75 o 90 per cento, è aria fritta. Ci siamo permessi di aggiungere che soltanto chi non conosce almeno un po’ Sarri avrebbe potuto immaginare una firma in questa settimana. Barzellette. La situazione è chiara: Sarri resta a Napoli e cancella la clausola da otto milioni soltanto in presenza di due situazioni assolutamente convergenti. La prima: il mantenimento di gran parte dell’attuale organico con adeguati rinforzi. La seconda: un ritocco dell’ingaggio che sia superiore ai 3 milioni a stagione, visto che oggi guadagna 1,4 più bonus e nessuno gli ha adeguato quanto ha fatto negli anni per il Napoli (basti controllare il valore del “magazzino” oggi e confrontarlo con l’estate 2015). Partiamo dal primo aspetto: dall’attuale organico va tolto Reina, ci sono due o tre situazioni a rischio con clausola (Albiol, Koulibaly e Mertens, la clausola da circa 70 per KK è forse inferiore al mercato che avrebbe se non ci fosse quel paletto). Poi ci sono centrocampisti molto richiesti: Jorginho piace parecchio al Manchester United e a Mourinho, ma il Napoli ascolterebbe proposte da 60 milioni in su. De Laurentiis gli farebbe mercato, ma dai giri di orizzonte bisogna passare alle cose concrete. Il secondo aspetto relativo a Sarri è collegato al primo: se guadagno 1,4 e vuoi togliere la clausola, mi devi riconoscere quanto mi sarebbe spettato e mi spetterebbe, se parti da una base di 3 milioni a stagione evidentemente non ci sono margini. I due punti, quindi, oggi non convergono. Né Sarri ha troppa voglia di discuterne in questi giorni, troppo preso dalla volata scudetto che ha comunque regalato il sogno di lottare con la superJuve fino alle ultime giornate della stagione (di solito con 73 punti dovresti averne 6-7 di vantaggio, con la corazzata bianconera accanto evidentemente non è possibile). Ci sono club alla finestra? Il Chelsea – come già raccontato – da sempre, il Monaco da un mesetto. Dire, come dicono, che Sarri non abbia offerte all’altezza della clausola è come pensare di offenderlo senza riuscirci: sono gli stessi che lo avevano accolto con dileggio nell’estate 2015, che parlano di tattica e non sanno se il rettangolo è verde o azzurro, che “hanno molto fastidio quando il Napoli si arrampica perché a loro dà fastidio il Napoli”. Tiriamo le conclusioni: la partita è aperta, ma le percentuali cariche di ottimismo oggi andrebbero messe nel cassetto o in soffitta. Tutto il vento dei tifosi veri del Napoli e degli opinionisti disinteressati spinge per il prolungamento, ma bisogna aspettare. Chi conosce Sarri appena un po’, mai avrebbe lontanamente immaginato che in questa settimana sarebbe arrivata la firma del rinnovo. E chi lo conosce appena un po’ sa che soltanto il perfetto allineamento dei due suddetti aspetti provocherà l’invocata fumata bianca. E oggi, almeno oggi, i conti non contano. Domani è un altro giorno. Noi ci permettiamo di dire come la pensiamo: avremmo tolto la clausola in tempi non sospetti, gli avremmo adeguato il contratto, esponendogli per tempo i programmi (rinforzi compresi). Ma il nostro è un semplicissimo parere.

Foto: Twitter Napoli