Sarri e Tare parlano due lingue diverse: solo Lotito fa finta di non accorgersene
16.01.2023 | 11:30
È come minimo paradossale che un direttore sportivo risponda a un allenatore, pochi minuti prima di una partita. Il discorso coinvolge Igli Tare e Maurizio Sarri, riepiloghiamo. Nella conferenza di sabato scorso Sarri aveva detto che la qualificazione in Champions per la Lazio sarebbe come un miracolo, alle luce degli organici molto competitivi delle prime quattro. Traduzione: la Lazio è forte, le prime quattro hanno una profondità diversa negli assortimenti. Tare ha scelto di rispondere pochi minuti prima di Sassuolo-Lazio e anche questa storia è come minimo opinabile, stile che non c’è. Sarebbe bastato attendere qualche giorno o qualche ora, invece Tare ha preferito dire che l’organico è da Champions per difendere una campagna acquisti che tra l’altro all’80 per cento non è stata sua. I rapporti tra Tare e Sarri sono inesistenti, come vi raccontiamo da mesi e mesi, una situazione insanabile e insostenibile. Anche Lotito lo sa, il clima è pesante ogni giorno di più, eppure fa finta di non accorgersene. Urge una decisione che sia una scelta, qualsiasi scelta ma a patto che avvenga per il bene della Lazio. Il botta e risposta Tare-Sarri è la classica cartina tornasole. Tare è in scadenza di contratto, non si vedono sue cessioni da mesi e mesi, l’indice di liquidità più volte bloccato è la sintesi estrema. Le ultime operazioni azzeccate in entrata sono quelle di Milinkovic–Savic e Luis Alberto, storia di una vita fa. Di cessioni neanche per sbaglio, al massimo prestiti, in qualche caso di cartellini costati anche tanto. Urge una decisione, ripetiamo, a meno che Lotito non pensi che il compromesso porti serenità. È l’esatto contrario, se ne sono accorti persino i bambini di 5 anni che tifano Lazio.
Foto: Instagram Lazio