Sarri, le ore più lunghe tra riflessioni, convinzioni, retroscena e nervosismo
Le prossime saranno le ore più lunghe per Maurizio
Sarri. Entro domani sera avremo le idee più chiare. Dopo un pranzo e una cena con Aurelio
De Laurentiis restano le perplessità, più forti di quelle percentuali (oltre il 50 per cento) che avevano aperto all'ottimismo. Dicono: non sarà mai un problema di ingaggio, ma di programmi. Giusto, ma intanto una proposta non è stata ancora formalizzata, l'ingaggio resta da 1,4, al massimo cifre di adeguamento sussurrate. E che fanno a cazzotti, almeno per ora, con le perplessità emerse in sala stampa dopo Napoli-Crotone e sintetizzate dallo stesso Sarri. La perplessità che, con quelle clausole, sarà difficile trattenere tutti. Anche se restasse Sarri, almeno un paio andrebbero via. E uno è già andato (
Reina). Hai chiuso con 91 punti, record in Italia per chi arriva secondo, e non hai vinto. Per vincere, per provare a vincere, servirebbe altro, in primis la conferma dell'attuale gruppo. E poi un adeguato piano di rafforzamento. Vedremo cosa accadrà entro domani sera. Intanto, il
Chelsea è ancora al palo, almeno in queste ore, a maggior ragione dopo il trionfo di
Conte in FA Cup. Lo
Zenit potrebbe materializzarsi presto ma, a forza di pensarci e ripensarci, Sarri ritiene che non sia la destinazione migliore. Lui a San Pietroburgo: almeno in queste ore non è scattata la molla. E il retroscena del tardo pomeriggio è un voler respingere al mittente, almeno in questi momenti di lunghe riflessioni, simile opportunità. C'è quel famoso 20 per cento ("potrei anche restare fermo"), percentuale da noi fatta giorni fa e che resta intatta. Ma sarebbe quasi una provocazione, oppure una beffa, dopo tre stagioni straordinarie. E anche questo particolare provoca un pizzico di nervosismo, l'incertezza del momento. Domani è un altro giorno. Forse. Foto:
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