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Sarri con le sue scelte e le sue idee, alla larga dai “prof in pensione”. Allegri, c’è un dato…

23.04.2018 | 00:15

Allegri Sarri

Maurizio Sarri ha trascorso tutta la settimana ad ascoltare maestri, professori e soloni che gli consigliavano cosa fare e come comportarsi a Torino per battere la Juve. Il maestro del lunedì gli aveva consigliato di giocare con Milik; lo specialista di nera e giudiziaria del martedì gli aveva detto per giorni e giorni “vai col 4-2-3-1”; l’artista ex direttore generale opinionista a tempo straperso gli aveva suggerito Zielinski; l’artista ex più ex di tutti gli aveva detto “è un testone, deve cambiare modulo e giocare con Diawara e Allan davanti alla difesa”. Per fortuna Sarri non ascolta nessuno, anche perché nessuno di quei signori ha costruito un giocattolo calcistico recentemente, al massimo ha distrutto qualche progetto e poi si è defilato. Sarri ha sbancato Torino, casa Juve, con le sue idee e con le sue scelte. Con la coerenza che gli ha portato ad avere 84 punti in classifica. Come sempre. Il resto è noia. Meglio: il resto sarà composto dagli arrampicatori del lunedì che – vedrete – dalle prossime ore gli stenderanno tappeti. Il Napoli ha compiuto una prodezza autentica, portandosi a meno uno dalla Juve, calendario o non calendario favorevole. Il calendario conterà, essendoci coefficienti di difficoltà superiori per la Juve, ma conteranno altre cose. Siamo estimatori di Allegri, ma stavolta dovrà prepararsi a mille domande. Partendo da un dato: la Juve mai ha tirato in porta contro il Napoli, evento mondiale e irripetibile. Quel continuo rintanarsi e aspettare è stata una sfida al destino, il destino ha colpito. Esattamente come aveva colpito il Napoli qualche anno fa, con la firma di Zaza. E quel dato inchioderà Allegri, processi su processi in arrivo: dovrà essere bravo lui, e lo sarà, a ricaricare le batterie perché in fondo la Juve ha sempre un punto di vantaggio.

 

Foto: Twitter personale Allegri + Twitter Napoli