Sarri con le sue scelte e le sue idee, alla larga dai “prof in pensione”. Allegri, c’è un dato…
Maurizio Sarri ha trascorso tutta la settimana ad ascoltare maestri, professori e soloni che gli consigliavano cosa fare e come comportarsi a Torino per battere la
Juve. Il maestro del lunedì gli aveva consigliato di giocare con
Milik; lo specialista di nera e giudiziaria del martedì gli aveva detto per giorni e giorni "vai col 4-2-3-1"; l'artista ex direttore generale opinionista a tempo straperso gli aveva suggerito
Zielinski; l'artista ex più ex di tutti gli aveva detto
"è un testone, deve cambiare modulo e giocare con Diawara e Allan davanti alla difesa". Per fortuna
Sarri non ascolta nessuno, anche perché nessuno di quei signori ha costruito un giocattolo calcistico recentemente, al massimo ha distrutto qualche progetto e poi si è defilato. Sarri ha sbancato Torino, casa
Juve, con le sue idee e con le sue scelte. Con la coerenza che gli ha portato ad avere 84 punti in classifica. Come sempre. Il resto è noia. Meglio: il resto sarà composto dagli arrampicatori del lunedì che - vedrete - dalle prossime ore gli stenderanno tappeti. Il
Napoli ha compiuto una prodezza autentica, portandosi a meno uno dalla
Juve, calendario o non calendario favorevole. Il calendario conterà, essendoci coefficienti di difficoltà superiori per la Juve, ma conteranno altre cose. Siamo estimatori di
Allegri, ma stavolta dovrà prepararsi a mille domande. Partendo da un dato: la Juve mai ha tirato in porta contro il Napoli, evento mondiale e irripetibile. Quel continuo rintanarsi e aspettare è stata una sfida al destino, il destino ha colpito. Esattamente come aveva colpito il
Napoli qualche anno fa, con la firma di
Zaza. E quel dato inchioderà
Allegri, processi su processi in arrivo: dovrà essere bravo lui, e lo sarà, a ricaricare le batterie perché in fondo la
Juve ha sempre un punto di vantaggio.
Foto: Twitter personale Allegri + Twitter Napoli