Sarri: “Lo sport ormai è business. Giocare 60-70 partite all’anno riduce lo spettacolo del calcio”
17.10.2022 | 13:20
Intervistato a RSI Sport, emittente della Svizzera italiana, il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha parlato del suo rapporto col calcio: “Il calcio deve essere salvato da se stesso e dalle proprie istituzioni poiché si sta andando su una strada nella quale è impossibile mostrare bellezza. Dover giocare 60/70 partite all’anno porta i giocatori ad allenarsi di meno e a produrre un gioco meno spettacolare. Siamo in un momento in cui lo sport è diventato business, in cui conta più l’apparenza. È una cosa ridicola”. Sugli obiettivi: “Se ti poni un obiettivo troppo semplice, vuol dire che ti accontenti in modo troppo semplice. L’obiettivo deve essere importante, un’utopia che ti obblighi a migliorare ogni giorno. I soldi che si guadagnano nel calcio sono immorali? Sono immorali come il mondo attuale. Se un attore prende 30 milioni per un film è immorale però poi i guadagni lo giustificano. Lo ritengo ingiusto, ma fa parte del mondo attuale. Champions o Parigi-Roubaix? Tutta la vita il ciclismo, che è uno sport vero. È uno sport duro, grande fatica, occorre una passione veramente feroce. Ho grandissimo rispetto per chi pratica questo sport, e vederlo mi dà grande soddisfazione. Chi è Sarri? Uno che cerca tutti i giorni di migliorarsi. Io ho giocato con tutti i moduli, non sono integralista. Se mi chiede una definizione, direi trasformista perché adatto le mie idee ai giocatori che ho a disposizione”.
Foto: twitter Lazio