Sarri: “L’urlo Champions del San Paolo? Incredibile, come un tatuaggio. Nel finale…”
L’allenatore del
Napoli,
Maurizio Sarri, ha commentato così in conferenza stampa la vittoria contro il
Benfica: "
Abbiamo battuto una squadra di prima fascia, che da mesi non perdeva fuori, abbiamo dimostrato che possiamo starci in questa manifestazione. I ragazzi hanno fatto una grande prova, ma resta il rammarico per averli rianimati, è stata colpa nostra, non merito loro. E' comunque una lezione che ci servirà, a questi livelli non si può mollare mai. L'aspetto più bello della serata? Al gol di Mertens Insigne ha fatto 50 metri per andarlo ad abbracciare. Maksimovic? Ha fatto un bell'esordio, ha anticipato i tempi perché era previsto di farlo giocare a Bergamo. Ha dimostrato subito che la perserveranza di Giuntoli nel volerlo a tutti i costi è stata giusta. Il calo nel finale? Dobbiamo migliorare nella gestione, era una gara da mettere in ghiaccio nel finale, un problema di leggerezza a gara acquisita. Se ho provato emozione per la prima in casa di Champions? A Kiev era una gara importante ma il clima di stasera era incredibile. Dal sottopassaggio era già tanta roba, lo stadio ci ha dato una grandissima mano da prima dell'inizio. Un aggettivo per definire l'urlo Champions del San Paolo? Coinvolgente, è una sensazione difficile da spiegare, è un qualcosa che ti rimane dentro, sulla pelle, è come un tatuaggio. Giaccherini? E’ un giocatore anche d'ordine, l'ho messo perché ci serviva, ha tenuto bene palla. Lo conosciamo, è forte e sta tornando ai suoi livelli dal punto di vista fisico dopo l'infortunio. Per noi sarà importante. Quanto conta questa vittoria in chiave campionato? Mentalmente è solo una conferma, può dare entusiasmo, ma dobbiamo stare attenti che sia solo questo e non sconfini in altro. Materialmente non ci dà nulla per il campionato, la squadra ora deve capire che la realtà si chiama Bergamo e con attenzione inferiore si può rischiare, ma questa squadra è matura per non correre questi rischi". Foto: Twitter Napoli