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Sarri: “Rimanere fuori è stato pesante. Capisco la reazione di Emre Can”

13.09.2019 | 12:38

Alla vigilia della sfida tra la Fiorentina e la sua Juventus, il tecnico bianconero Maurizio Sarri interviene in conferenza stampa. Una prima volta per lui, che finalmente seguirà i suoi ragazzi dalla panchina dopo un periodo in cui ha dovuto tutelare in primis la sua salute. Queste le sue parole: “È chiaro che per un allenatore partecipare agli allenamenti e andare in panchina sia la vita. Non è semplice rimanere fuori, ma ringrazio lo staff medico che mi ha coccolato per venti giorni. Mi hanno fatto capire che era meglio fare un passo indietro, per non farlo più lungo dopo. È stato pesante, ma ho dovuto accettarlo. Nella consapevolezza che lo staff stava andando alla grandeDi fronte alle scelte da fare, la situazione è imbarazzante. Avendo la lista UEFA, andava fatta una scelta indispensabile, che può essere condivisibile o meno, ma va fatta. Chiaro che non mi faccia piacere. Ma è anche la grande fortuna di avere una rosa in cui solo un giocatore è indispensabile. Noi dobbiamo combattere una piccola difficoltà che è quella di avere tanti giocatori che nell’ultimo periodo hanno giocato pochissimo. Come Khedira e il lungo infortunio, come Ramsey, Rabiot. L’aspetto positivo che questo gruppo sta lavorando bene, ho detto ieri che mai avevo visto durante la sosta lavorare i giocatori così bene e invece questi ragazzi lo hanno fatto. La reazione di Emre Can? Quando un giocatore subisce una scelta così impattante, non si può non pensare all’aspetto emozionale: devo dare l’occasione al giocatore di buttare fuori, per poi riaffrontarlo quando la situazione sarà più serena. Ho l’età giusta per capire certi tipi di reazione. Sono curioso di Bentancur come vice-Pjanic, le sensazioni sono di alto livello. Può garantire due ruoli, lo stiamo facendo allenare da vertice basso. L’interpretazione è discreta, ma migliorabile. Non è uno specialista, ma ho forte sensazioni. Può diventare un giocatore importante. Ramsey viene da un infortunio serio. Dieci giorni fa avrei detto che era dietro fisicamente, ma ho visto passi in avanti in questi giorni. Può fare anche l’esterno, con interpretazione giusta per le caratteristiche. In un momento di necessità, la mezz’ora di partita può farla in quel ruolo, ma lo vedo più da interno. La Juve è sempre stata la più forte: dopo un mese mi rendo conto che la forza della squadra è nell’organizzazione e anche nella testa. Si analizza la vittoria in 30 secondi e si pensa alla gara successiva. Coinvolge tutti, allenatore e giocatori, tutto ciò che circonda la squadra e la influenza. Mentalità feroce. Continuare a vincere sarà più difficile: ma la voglia c’è. Non sono qua per replicare quello che ho fatto in altre squadre. Questa resterà sempre una squadra più fisica rispetto ad altre che ho avuto in passato. Abbiamo avuto la sfortuna di perdere Chiellini: il mio compito è recuperare Rugani e fare abituare al calcio italiano De Ligt, che è normale possa fare fatica nel periodo iniziale. La fece pure Platini, può avere difficoltà anche lui. Ma sono convinto che tra qualche mese riuscirà ad esprimere cose importanti. Dalla prossima settimana inizieremo a ruotare. Adesso non siamo pronti a cambiarne 7-8, magari uno per reparto. L’inizio può essere questo, ma l’obiettivo finale è avere undici giocatori interscambiabili. Non è il mio esordio: tornare in panchina a Firenze, a 15 minuti da casa mia, mi fa estremamente piacere. Ma sono sempre stato coinvolto nella preparazione. Le ho vissute come partite alle quali ho partecipato. Sembra che Higuain abbia giocato per rapporti personali con me. Ma al Chelsea non ha giocato mai, se ha giocato è perché mi è sembrato quello di una volta. Mandzukic mi ha fatto vedere qualcosa meno. Rabiot l’anno scorso non ha giocato. Dopo un primo periodo è andato giustamente in calo. Lui è un po’ sensibile e credo che quando è arrivato il calo ne abbia pagato mentalmente. Matuidi ha il pregio di adattarsi meglio a quello che succede in avanti insieme a giocatori importanti come Cristiano. Per noi Matuidi è un giocatore molto importante. Col Napoli ero come un pesce nell’acquario, in questa vetrata. Umanamente, l’autogol di Koulibaly mi è dispiaciuto. Ma penso che abbiamo vinto con un pizzico di fortuna una partita che meritavamo di vincere“.

Foto: twitter Juventus