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Sarri ritrova la Juve e gli “inallenabili”. Tra ricordi, scudetti e rivincite

19.11.2021 | 10:10

Sarri

Agosto 2020, il mondo respira un po’ dopo la prima ondata del Covid. I campionati si sono conclusi a fatica e anche la Champions della Juve svanisce, nel ritorno degli ottavi di finale contro il Lione. Il 2-1 ai francesi del 7 agosto 2020, resta l’ultima gara di Maurizio Sarri sulla panchina bianconera.

Il tecnico ha appena vinto il suo primo scudetto in carriera, l’ultimo dei 9 di fila del ciclo straordinario della Juventus, che ha monopolizzato un intero decennio. Ma non basta per restare al capezzale bianconero. Sarri viene fatto fuori da un ambiente e da un gruppo che non lo hanno compreso, che non lo sentono, in fondo, uno di loro.

Il tecnico toscano aveva definito quei calciatori “inallenabili”, non adeguati al suo tipo di calcio. E la Juve si affida a una bandiera come Pirlo, alla sua prima esperienza assoluta su una panchina, per sostituirlo, decretando di fatto (non per colpa di Pirlo), la fine di un ciclo.

Un anno e 4 mesi dopo riecco Sarri pronto a sfidare la Juve, l’odiata rivale per tanti anni al Napoli, l’unica a regalargli uno scudetto in carriera. La voglia di rivalsa è tanta, prendersi le sue rivincite su quella società e quell’ambiente che non lo hanno mai compreso, ma che di fatto ha portato a vincere al momento, l’ultimo scudetto.

Dall’altra parte arrivano gli “inallenabili”. In verità, in molti sono andati anche via, i vari Ronaldo, Pjanic, Higuain, ci sono ancora Rabiot, Ramsey, Bentancur, Bonucci, Chiellini e tanti giovani.

Lo scenario è l’Olimpico, dove le squadre arrivano con tante incognite, dovute alla sosta per le Nazionali. Tante assenze pesanti, tanti interpreti non al meglio, ma i temi non mancheranno. Sarri attende il giorno della sua rivincita, ed eccolo qui arrivare, 1 anno e 4 mesi dopo il Lione.

Dall’altra parte c’è Max Allegri, il grande rivale di Sarri negli anni delle sfide Juve-Napoli, colui che lo stesso Sarri ha sostituito in bianconero, per un progetto di calcio spettacolo che si intendeva fare a Torino, sulla scia di quel Napoli. Lo stesso Allegri richiamato in fretta e furia dopo gli errori fatti in queste ultime gestioni tecniche. Alla fine entrambi hanno vinto in sella alla Juve ed entrambi hanno fallito dove tutti desideravano, in Champions.

Due toscani agli antipodi, la concretezza, con il bel gioco, l’esaltazione della praticità con quella dell’estetica. Chi la spunterà? Chi avrà la sua rivincita?

Non resta che attendere solo poche ore e capire.

Foto: Twitter Lazio