Sarri-Roma: il rispetto c’è sempre, anche per chiedere scusa
Maurizio Sarri aspettava la
Roma con l’entusiasmo di un ragazzino. Andiamo oltre con questa constatazione-ammissione: quando una cosa non si verifica, bisogna metterci la faccia e chiedere scusa, lo facciamo senza alcun tipo di problema. Le trattative di mercato si consumano alla firma, prima può anche essere aria fritta e capiamo. Anche se
Fali Ramadani - l’agente di Sarri - aveva un incontro fissato per venerdì prossimo, forse (senza forse) lui è stato il primo a essere spiazzato dalla decisione del club di andare fino in fondo alla trattativa sotterranea con Mourinho, annunciandolo. Depistaggio, ci può stare: non sarà la prima e neanche l’ultima volta. Ora, quelli che dicono
“non ci risultava Sarri”, possono anche avere ragione, anzi ce l’hanno, ma solo a patto che a loro risultasse altro. Nulla. Ci mettiamo la faccia e non abbiamo problemi a chiedere scusa - ripetiamo - senza raccontare quanto accaduto in queste settimane, ci sembra quasi di sognare. E abbiamo utilizzato tanto tempo, non per giocare, scherzare o illudere qualcuno. Ci rendiamo benissimo conto che valgono i fatti, inconfutabili, alla larga dalle indiscrezioni che non vanno in porto per qualsiasi tipo di motivo. Una sola cosa: l’ex direttore di carta stampata che pontifica
“grandi giornali stamattina avevano dato la formazione della nuova Roma di Sarri”, è lo stesso che aveva mandato Sarri con certezza al Napoli. Un’altra cosa: chi scrive ogni lunedì sera su un sito specializzato di calciomercato e poi irride i colleghi - “lavorando” per giornate intere su Instagram - dicendo “sono tutte cazzate” e ironizzando su Sarri (sempre dopo, mai prima) dovrebbe avere il buongusto e il buonsenso di non occuparsi di quelle cose lì, almeno il lunedì sera. Se l’abbiamo fatto anche noi, in passato, è stato solo per prendere le distanze da vicende come
Guardiola-Juve: la differenza è evidente. Certo, abbiamo detto
“Sarri vicino alla Roma, incontro programmato” che sarà leggermente diverso da
“ha firmato, ha fatto..”. Ma ovviamente chiediamo scusa lo stesso a chi ci segue. Un po’ di rispetto, forse, anche dentro il becero di certa comunicazione, potrebbe starci. Tuttavia noi chiediamo scusa a prescindere con la coscienza a posto e spieghiamo perché: ci sono trattative che vanno, altre che non vanno, altre che saltano nei pressi del traguardo, altre che diventano un bluff dopo contatti provati e certificati. Parlare dopo è facile, insultare anche. Parlare prima è l’ammissione di un rischio, enorme, che non cancella lo stato d’animo, anzi lo amplifica. Grazie per la comprensione. Foto: Sito Juventus