Sassuolo, la mano di Iachini. E ora la missione Berardi
Cambiare allenatore non è mai piacevole per una società, spesso rappresenta l’
extrema ratio. Ma sovente la scelta paga: la voglia di dettare la svolta, necessaria al cambio di rotta, si traduce in riscontri concreti, nell’agognata scossa. Sta andando così anche a
Sassuolo, dove
Beppe Iachini - subentrato a
Cristian Bucchi dopo la quattordicesima giornata - ha iniziato a riportare la barca in acque più tranquille. Tre vittorie su quattro gare ufficiali, compresa la prima in Coppa Italia contro il
Bari: unica sconfitta quella di
Firenze, alla quale sono seguiti i due successi contro
Crotone, al Mapei Stadium, e
Sampdoria, ieri a Marassi con il blitz firmato
Matri.
Bucchi aveva conquistato 11 punti in 14 giornate, alla media di 0,78 a partita,
Iachini già 6 in tre incontri, 2 di media. Per giudicare appieno l’operato del tecnico marchigiano servirà tempo, le somme si tireranno alla fine, ma i primi riscontri sono più che positivi. Il
Sassuolo visto all’opera al Ferraris somigliava molto a quello che aveva stupito nell’epoca d’oro targata
Di Francesco. Il bravo Beppe alla sua prima in campionato aveva presentato la difesa a tre, ma il 3-0 rimediato dalla
Viola lo ha indotto a correggere il tiro, anche perché l’organico neroverde - specie dalla cintola in su - è naturalmente settato sul
4-3-3.
Goldaniga la principale novità di formazione, 3 su 3 da titolare dopo tre mesi di panchina e/o infermeria. Adesso la principale missione di
Beppe, oltre al dover mettere tanti altri punti nella cascina salvezza, sarà quella di restituire il talento di
Domenico Berardi al calcio italiano.
“Io da quelli bravi mi aspetto sempre di più, mai accontentarsi”:
Iachini ha le carte in regola per toccare le corde giuste, ma il gioiello calabrese dovrà metterci anche del suo. Foto: sito ufficiale Sassuolo