SAUL MAGIC MOMENT, IL PREDESTINATO CHE RISPETTA LE PREMESSE
28.06.2017 | 10:35
L’uomo del momento del calcio europeo – e non solo – è spagnolo, ha 22 anni e si chiama Saul Niguez. Il centrocampista di proprietà dell’Atletico Madrid è stato l’assoluto protagonista del match contro l’Italia Under 21, che ha permesso alla sua Spagna di staccare il pass per la finalissima dell’Europeo di categoria. Che si trattasse di un calciatore di un altro livello rispetto ai suoi coetanei era già evidente, ma la differenza mostrata nei momenti cruciali della gara di ieri è stata a dir poco spaventosa. Tripletta sontuosa, sotto gli occhi impietriti di Gigio Donnarumma, non proprio l’ultimo degli arrivati. La prima rete è un pezzo di bravura con stop di destro e tiro di sinistro a incrociare, il secondo è un bolide dalla distanza che coglie impreparato l’estremo difensore rossonero, mentre la terza marcatura è una specialità della casa: inserimento a fari spenti dalle retrovie e mancino in buca d’angolo sul primo palo. Saul ha indossato il mantello da supereroe, ha dominato in lungo e in largo sul centrocampo azzurro, dimostrandosi un giocatore di categoria nettamente superiore. Non a caso, nonostante non abbia compiuto ancora 23 anni, è un punto fermo dell’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone da tempo immemore, nonché uno dei centrocampisti più apprezzati d’Europa. Saul ha stupito tutti, per l’ennesima volta, confermando di essere un predestinato che sta rispettando in pieno tutte le premesse.
Saul Niguez Esclapez nasce a Elche, il 21 novembre 1994. La sua giovane carriera calcistica inizia al Real Madrid, dove ha militato tra il 2006 e il 2008 nella cantera. A soli 13 anni, poi, viene ingaggiato dai cugini dell’Atletico, dove esordisce nella seconda squadra soltanto nel 2011, realizzando anche la sua prima rete ufficiale in occasione del match contro l’Extremadura. Nelle tre stagioni con la maglia dell’Atletico B totalizza 70 presenze, realizzando anche otto reti. L’apprendistato di Saul sembra a buon punto, tant’è che l’8 marzo del 2012, a 17 anni e 108 giorni, fa il suo esordio assoluto nella prima squadra giocando gli ultimi sei minuti della sfida di Europa League contro il Besiktas, vinta per la cronaca dai Colchoneros con il risultato di 3-1, diventando così il giocatore più giovane a debuttare in Europa nella storia dell’Atletico. Ritenuto ancora non pronto e acerbo per misurarsi con i compagni molto più avanti di lui, i dirigenti del club di Madrid decidono di cederlo in prestito, per fargli accumulare minuti ed esperienza e riportarlo a casa più maturo. Ne approfitta il Rayo Vallecano, che lo ingaggia il 21 luglio del 2013. Libero da pressioni mediatiche e trovandosi in un contesto molto più piccolo, Saul si esprime ad altissimi livelli e dimostra di essere un giocatore in rampa di lancio. La stagione 2013/2014 è ampiamente positiva: scenderà in campo in 34 occasioni e metterà a segno due reti. Il ritorno all’Atletico è il giusto regalo e lo scontato epilogo. Esordisce in Champions League nella stagione 2014-2015, nella quale totalizza 35 presenze (tra Liga e coppe) e gol. L’annata successiva è ancora più rosea: 48 presenze complessive, impreziosite da 9 reti. Altre nove perle anche nella stagione 2016-2017, a testimonianza che Saul è ormai un talento che ha già acquisito la stoffa dei campioni navigati nonostante la giovane età. Il 18 maggio di un anno fa, per non farsi trovare impreparato, l’Atletico gli rinnova il contratto fino al 2021, a dimostrazione di voler puntare su di lui a lungo. In quanto a trofei, Saul Niguez può vantare una Supercoppa Europea, nel 2012, una coppa di Spagna (vinta con i Colchoneros nella stagione 2012/2013) e una Supercoppa spagnola conquistata nel 2014. Con la maglia della Nazionale, invece, ha vinto i Mondiali Under 19 nel 2012 e ha partecipato ai Mondiali Under 20 l’anno successivo. E ora c’è la concreta possibilità di alzare al cielo anche l’Europeo Under 21, vissuto da assoluto protagonista, come conferma la tripletta contro l’Italia nella semifinale di ieri.
Difficile dire quale sia il ruolo del tuttofare Saul, probabilmente perché Simeone lo ha impiegato praticamente in ogni zona del campo nel corso della sua carriera: mediano, regista, ala destra, ala sinistra e addirittura difensore centrale in un paio di circostanze. La duttilità è una delle sue caratteristiche che spiccano maggiormente, insieme a una qualità e una tecnica sopraffine. Nel suo repertorio c’è anche un gran tiro dalla distanza (chiedere a Donnarumma per credere…) e uno spiccato senso della posizione, che gli permette di padroneggiare indistintamente in tutti i ruoli sul campo. Negli ultimi anni il talento spagnolo ha subito un’evoluzione tecnico-tattica che lo ha reso un giocatore totale. Intelligente, dotato di un’ottima corsa, non butta mai via il pallone. Simeone in tal senso ha fatto un grande lavoro, migliorando le sue doti innate nel far ragionare la squadra anche sotto pressione. Ricordiamo che è solo un classe ’94, quindi potenzialmente può diventare uno dei centrocampisti più forti e completi del mondo. Sempre che non lo sia già. Saul Niguez, nel frattempo, continua a stupire tutti, tifosi e addetti ai lavori, e a prendere per mano la Spagna Under 21, che punta a trionfare nell’Europeo di categoria per la quinta volta nella sua storia. Il futuro è tutto dalla sua, siamo certi che la stella di Saul continuerà a brillare ancora per molti anni…
Foto: Twitter Uefa U21 Euro