SCALVINI, L’ULTIMO DIAMANTE DELLA DEA
15.03.2022 | 16:00
Brucia le tappe l’ennesimo talento di un settore floridissimo come quello dell’Atalanta. Giorgio Scalvini, diamante purissimo di Chiari, è un predestinato del nostro calcio, vista la sua giovanissima età (è nato a dicembre del 2003). Domenica contro il Genoa 78′ minuti da titolare e un ottimo sei in pagella, ma soprattutto gli occhi di talent scout da tutta Europa addosso. Il suo futuro, almeno quello più stretto, è però all‘Atalanta, squadra che da sempre ha creduto nelle sue qualità.
Nel 2015 i nerazzurri se lo portano a Zingonia dagli acerrimi nemici bresciani, facendogli iniziare la trafila delle giovanili rigorosamente con la fascia di capitano al braccio. Di ruolo è un difensore centrale, con ottime doti fisiche (1,94 metri d’altezza) ed una buonissima tecnica. Fin da piccolo si dimostra abile sotto porta, grazie alla sua bravura nel gioco aereo: di testa sono tutte sue. Visto il talento innato, Scalvini ha bruciato le tappe e si è subito aggregato alla prima squadra. Con la Primavera lo scorso anno aveva perso in finale lo scudetto, contro la rivelazione Empoli, e dopo 9 partite e 2 gol Gasperini – che un paio di volte lo aveva portato in panchina anche nella scorsa stagione – lo ha tolto a Brambilla, portandoselo con i grandi. In questo campionato è arrivato l’esordio a 17 anni nel finale di gara con l’Udinese.
A novembre aveva debuttato anche in Under 21, nell’amichevole di Frosinone con la Romania. Mancini ha scelto poi di fargli respirare l’azzurro dei grandi. Il 24 gennaio scorso, infatti, il ct lo ha convocato per uno stage, a cui ha dovuto sfortunatamente rinunciare per problemi fisici. Il futuro è tutto dalla sua parte. In Italia giustamente se lo coccolano e soprattutto a Zingonia già pregustano l’ennesima plusvalenza, rigorosamente made in Atalanta.
FOTO: Twitter Atalanta