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SCUFFET, IL RITORNO IN ITALIA PER REALIZZARSI A CAGLIARI

11.07.2023 | 15:00

Il tema del Ritorno, il greco νόστος, sin dai tempi di Ulisse si sposano meglio a un eroe isolano come Ulisse rispetto a un friulano doc come Simone Scuffet. Un lavoratore come vuole l’epopea sulla sua terra. Da dove in tanti sono partiti prima per cercare e dopo per costruire fortune, ma in pochi poi tornavano. Troppi chilometri di mare a separare gli ancestrali lidi dai luoghi dove si elevavano sulle antiche miserie. Scuffet la fortuna, intesa come sorte propizia, non l’ha mai trovata, non gli è mai cascata tra le mani come un pallone comodo tra i guantoni, a parte quella di nascere con un grande talento, che troppo spesso è una maledizione. E infatti tale si è rivelato. La fortuna vera è la capacità di abbinare il genio, la determinazione e l’audacia alla circostanza favorevole. Il primo portiere dell’Udinese Željko Brkić si infortuna, è il 1° febbraio 2014, tocca a te ragazzo: Simone va tra i pali contro il Bologna e para tutto. E continua così: 17 sono gli anni, 16 sono le partite che gli valgono gli auspici di un predestinato. Poi il clamoroso gran rifiuto: l’Atletico Madrid fa un’offerta da 20 milioni, l’Udinese accetta ma lui rifiuta di trasferirsi. Ironico se si considera la sua carriera col segno di poi. Ai tempi i genitori dichiarano che volevano prendesse la maturità in Italia, in realtà vuole continuare a lavorare coi preparatori dei bianconeri. E qui comincia un altro ritorno, quello Eterno di Nietzsche, la ciclicità degli stessi eventi all’infinito: Scuffet persiste nel tornare in auge, ma ogni qual volta che accade per ragioni poco comprensibili quello che si è conquistato col duro lavoro gli viene sottratto. Forse il suo problema è che dentro e fuori dal campo il problema sono sempre state le uscite alte: la capacità di spiccare per rivendicare ciò che dovrebbe essere suo. L’esplosività però è sempre stata la sua caratteristica peculiare: quando meno te l’aspetti, eccolo che Simone Scuffet balza e zompa agli onori delle cronache. Dove te lo ricordavi l’ultima volta? Ricapitolando: l’Udinese lo relega in panchina per 4 anni su 5, concedendogli giusto qualche infelice manciata di presenze, e un anno in prestito al B al Como.  Annata non semplice: i lagunari non erano adeguati alla categoria e sono retrocessi. È nel gennaio 2019 che comincia la vera Odissea: prestito al Kasımpaşa in Turchia. L’anno dopo è allo Spezia, ancora in prestito, dovrebbe essere il secondo, si prende la maglia da titolare ed è protagonista nella prima storica ascesa degli Aquilotti alla massima serie. Ecco è tornato in auge, si è riconquistato una titolarità in A sul campo, a 17 anni in una partita, a 24 in un intero campionato. Ma l’Udinese è più matrigna che madre, ed è gelosa: lo rivuole in Friuli. Lo Spezia non fa lo sforzo per tenerlo sotto il sole del Golfo dei Poeti. E così il generoso, umile, tenace Scuffet risprofonda nell’ombra di una triste farsa. L’Udinese lo rilega di nuovo in panchina. È solo il 30 agosto 2021 che viene finalmente ceduto a titolo definitivo. all’APOEL a Cipro. Praticamente un esilio per l’eroe offeso, che riparte dalla culla di Afrodite per tornare a crescere e preparare il ritorno in Italia. Quest’isola è veramente troppo calcisticamente piccola per contenerlo, così dopo un anno da titolare rescinde e va al Clui, in Romania. Un’altra terra per esiliati: ore amare vi passò il poeta dell’amare e delle Metamorfosi, Ovidio.  Il quale non seppe ritrovare la via dell’Urbe, anche se tutte le strade portano a Roma. Scuffet invece non si è mai smarrito nonostante i tanti difficoltosi crocevia che ha dovuto affrontare, da quanto ha rifiutato la comoda via verso l’Atletico Madrid per inerpicarsi su quella della crescita passo dopo passo. Ed è a Roma che lo riscopre l’Italia: il suo Cluji mette in difficoltà la Lazio in Conference League. Ora il Cagliari gli ha riaperto le porte del Bel Paese: parte dietro Radunović nelle gerarchie, ma se c’è qualcosa che insegna la storia di Scuffet è che non conta tanto dove parti, ma dove puoi arrivare o tornare, se continui a muoverti con determinazione ed audacia. Simone è approdato per la prima volta in Sardegna, ma è ritornato in Serie A, la sua casa. Nella speranza che diventi la sua isola felice.

Foto: Sito Spezia Calcio