SEGHETTI, L’ESORDIO PERFETTO. L’EMPOLI SI CONFERMA FUCINA DI TALENTI
26.09.2024 | 15:00
L‘Empoli è la sorpresa positiva di questa stagione in Serie A. La compagine toscana è ancora imbattuta in stagione, con 5 gare dove ha raccolto 9 punti (gli stessi della Juve) più di Inter e Milan e ha già fermato i bianconeri e battuto la Roma allo stadio Olimpico. Non solo, perchè i toscani pur utilizzando diverse seconde linee e giovani promesse, hanno eliminato dalla Coppa Italia, l’attuale capolista della Serie A, un’altra squadra imbattuta in campionato, il Torino di Vanoli. Tra i grandi protagonisti della serata del “Comunale”, Olimpico, è stato un esordiente assoluto tra i professionisti, il portiere classe 2005, Jacopo Seghetti, grande protagonista con almeno 3 interventi da fenomeno. Il baby portiere è stato autore di un paio di interventi notevoli su un certo Zapata, in uscita bassa, e l’altro su un colpo di testa di Maripan nel finale. Una gara dove ha dimostrato la lucidità di un veterano, condotta con con esperienza e colpi di bravura. .
Jacopo Seghetti è nato il 17 febbraio 2005 a San Miniato, in provincia di Pisa. Seghetti nasce e cresce ricoprendo la posizione di portiere, con il papà che racconta come da 6 anni, il ragazzo abbia sempre amato questo ruolo. Dopo tutta la trafila con le giovanili dell’Empoli, approda in Primavera, dove dimostra qualità eccelse, diventandone leader. Una carriera simile a quella di tanti ragazzi che mettono per la prima volta piede dentro al settore giovanile dell’Empoli. Da Pisa agli azzurri, un tragitto breve, vicino a casa, per crescere in tranquillità. Il club toscano ha puntato sin da subito su di lui e lo ha fatto crescere fino a farlo arrivare in prima squadra. D’Aversa ha deciso di mandarlo in campo in Coppa Italia, martedì sera, al posto di Vasquez. E la scelta è stata vincente.
Lo scorso aprile, Jacopo ha firmato il suo primo contratto da professionista. Un vero attestato di stima e fiducia da parte della società, che ora lo ha lanciato in pianta stabile in prima squadra, partendo dal ritiro. In estate c’erano tante squadre interessate a lui. Il club aveva quasi deciso di farlo partire in prestito, c’erano delle trattative ben avviate. Durante il ritiro però D’Aversa bloccò ogni operazione, aveva visto qualcosa in Jacopo. Ora, con l’infortunio di Perisan, è lui di fatto il vice Devis Vasquez. E il margine di crescita è ampio, visto come l’Empoli lavora con i giovani, esempio lampante lo abbiamo con Vicario, lanciato proprio dall’Empoli e ora uno dei migliori portieri in Premier, al Tottenham.
Di piede destro, Seghetti è un portiere dotato di un’ottima struttura fisica visto anche i suoi 189 centimetri. Eppure il papà, Paolo, in una recente intervista, aveva ammesso che fino a un anno e mezzo fa, qualcuno gli aveva consigliato di lasciar perdere. Jacopo si cresceva bassino e in porta non poteva funzionare. Poi la crescita, lo sviluppo e ora sfiora i 190 cm. Fisico perfetto per un portiere. Molto reattivo e bravo nelle uscite, fa della concentrazione un suo punto di forza. Per lui, come per tutti i giovani, i margini di miglioramento sono molto ampi.
E l’Empoli giustamente se lo coccola, facendolo crescere in questa stagione, dove magari avrà spazio in Coppa Italia o in altre gare di campionato. Per poi magari puntare su di lui nel prossimo futuro.
Il 18enne, dopo l’esordio, è stato intervistato da SportMediaset, dedicando la vittoria e la prima presenza tra i professionisti, proprio ai genitori: “Debuttare così è ancora meglio, è un sogno. Non ho parole in più per questo successo. Ci pensavo mentre arrivavamo in pullman. Inizialmente giochi le palle più facili per prendere fiducia ma poi ho aumentato nel finale. Sognavo una notte del genere, la immaginavo mentre venivo allo stadio. Dedico questa vittoria ai miei genitori, che sono venuti allo stadio qui a Torino nonostante domani debbano lavorare. La dedico anche a tutti quelli che mi sono stati vicino in questo periodo”.
Una bella storia da raccontare, quindi, quella di Seghetti, che ha coronato il primo step di un sogno, esordire tra i professionisti, ora non resta che lavorare, migliorarsi e dimostrare le sue qualità, per restare nel grande calcio. Ancora una volta, l’Empoli si dimostra essere una fucina di talenti e di saper lavorare egregiamente con i giovani.
Foto: twitter Empoli