SELÇUK INAN, IL FEDELISSIMO DI TERIM FORMATO EURO 2016

Il calcio sa regalare gioie inenarrabili e delusioni profonde, profondissime. Fino al penultimo minuto dell'ultima giornata delle qualificazioni europee, l'Ungheria era qualificata a Francia 2016 come migliore terza, scorciatoia deluxe per evitare la roulette dei playoff. Al minuto 89 della sfida contro l’Islanda, però, la Turchia, malgrado fosse in inferiorità numerica per l'espulsione di Gokhan Tore, ha trovato il jolly con Selçuk Inan, a segno con una magistrale punizione a giro dai 25 metri che il portiere Kristinsson ha solo potuto accompagnare sotto l’incrocio dei pali. Lo stadio di Konya è venuto giù, travolgendo di entusiasmo la Nazionale di Fatih Terim, baciata dalla fortuna. Sì, è proprio il caso di dirlo perché l’exploit sarebbe stato vano se il Kazakistan, ex fanalino di coda, contemporaneamente non fosse andato a vincere in Lettonia. Ai fini della speciale graduatoria fra le terze dei nove gironi, infatti, non contavano i punti conquistati contro l’ultima classificata dei rispettivi raggruppamenti. Solo con questo incastro perfetto i turchi sarebbero passati: è andata esattamente così, in terra magiara dovranno farsene una ragione e trovare nuova linfa per gli spareggi.



Prima di tratteggiare brevemente il profilo del nostro personaggio del giorno, è il caso di spendere una mini riflessione sull’Olanda, finita quarta alle spalle della rappresentativa della Mezzaluna: fuori da tutto, persino dai playoff. Guus Hiddink e il suo successore Danny Blind, che era subentrato al dimissionario santone poco dopo il giro di boa, mai sono riusciti a trovare il bandolo della matassa, una Waterloo in piena regola per una delle tradizionali grandi del nostro continente. Negli ultimi due Mondiali gli Orange avevano raggiunto finale e semifinale, ma evidentemente qualcosa non sta andando per il verso giusto quanto a ricambio generazionale. L’epopea del calcio totale e i fasti degli anni 80, con Gullit e Van Basten sulla cresta dell’onda, sono sempre più lontani.  

Tornando all’eroe nazionale odierno ad Ankara e dintorni, va subito detto che la prodezza di ieri sera non costituisce di certo un unicum nel bagaglio di Inan: quello contro l’Islanda, per il trentenne capitano del Galatasaray, il cui marchio di fabbrica è rappresentato proprio dalle traiettorie che riesce a disegnare su punizione, è stato infatti il gol numero 70 tra club e Nazionale. Non pochi per uno che di professione fa il centrocampista centrale, più di governo che di lotta, supportato da piedi buoni e physique du role (182 cm per 73 kg). Selçuk nasce ad Hatay, quasi al confine con la Siria, il 10 febbraio del 1985. Figlio di un droghiere, inizia a giochicchiare col pallone per strada, nei pressi del negozio del padre, prima di iniziare a fare sul serio. Belediyespor e Karaağaçspor i primissimi step giovanili, prima di approdare nel vivaio del Dardanelspor, con cui completa la formazione fino all’esordio in prima squadra risalente alla stagione 2002-2003. Nel gennaio del 2006 il grande salto in Super Lig: è il Manisaspor a scommettere su di lui, che ripaga pienamente la fiducia imponendosi come uno dei migliori specialisti del ruolo nel massimo campionato, al punto da guadagnarsi l’esordio con la maglia della Turchia, vigente il Terim I, il 13 ottobre del 2007 in occasione di un’amichevole contro la Georgia. Nel 2008 passa al più quotato Trabzonspor: triennio positivo, impreziosito dalla conquista di una Coppa e una Supercoppa nazionale. Nel 2011 si accasa a parametro zero al Galatasaray su espressa richiesta dell’Imperatore, transitato frattanto alla guida dei giallorossi di Istanbul, e in brevissimo tempo diventa un beniamino dell’Ali Sami Yen, oggi Türk Telekom Arena. Palmarès rimpinguato dalla vittoria di tre campionati, 2 Coppe e 3 Supercoppe di Turchia. In totale sono 456 le presenze accumulate da professionista a livello di club, 49 quelle con la Nazionale maggiore dopo la trafila dall’Under 16 all’Under 21. Oggi un Paese intero è comprensibilmente ai suoi piedi, prime pagine e riflettori puntati su Selçuk Inan, l’uomo della provvidenza.   



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